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Dopo l’annuncio del bluray di Zlatan edito da Koch Media e Lucky Red, vi segnaliamo che il biopic dedicato alla vita e alle gesta calcistiche di Zlatan Ibrahimovic arriverà anche su Sky Cinema.

Il biopic, tratto dell’autobiografia “Io, Ibra” scritta da David Lagercrantz con Zlatan Ibrahimović, sarà in onda in prima tv lunedì 27 giugno, alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), e in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K. Con la regia di Jens Sjögren, Zlatan vede protagonisti Granit Rushit e Dominic Andersson Bajraktari, che interpretano Ibrahimović da adulto e da bambino, con un cast che include anche Cedomir Glisovic e Merima Dizdarević, nei ruoli rispettivamente del padre e della madre del campione, ma anche Emmanuele Aita nel ruolo di Mino Raiola e Duccio Camerini nei panni di Luciano Moggi.

Il film, prodotto da BRF e B-Reel Films AB e distribuito da UNIVERSAL PICTURES e LUCKY RED in associazione con 3 MARYS, è la storia di crescita e trasformazione di un uomo che è partito dai sobborghi fino ad arrivare al successo: il calcio è stato la liberazione di Zlatan Ibrahimovic da un ambiente difficile, il suo notevole talento e la fiducia in sé stesso lo hanno catapultato contro ogni probabilità ai vertici del calcio internazionale.

Un’ inarrestabile scalata sportiva partita “dal lato sbagliato della strada”.Un campione diventato tale non solo grazie al suo immenso talento, ma anche per l’inconfondibile carisma, l’esuberanza e l’autostima che lo contraddistinguono da sempre. La storia di crescita e trasformazione di un uomo che è partito dai sobborghi fino ad arrivare al successo. Il calcio è stato la liberazione di Zlatan Ibrahimovic da un ambiente difficile che lo hanno portato a giocare in squadre come l’Ajax Amsterdam, la Juventus, l’Inter, il Milan, il Barcellona, il Paris Saint Germain e il Manchester United.

Le origini del mito

I colori sono il rosso e il bianco dei lancieri, i colori dell’Ajax, la storica squadra olandese dove ha poi spiccato il volo nel calcio che conta. Viene inquadrato di spalle, Zlatan, per ribadire la sua possanza fisica, per farcelo identificare immediatamente. La pellicola prosegue poi raccontandoci l’infanzia di Ibrahimovic: figlio di immigrati jugoslavi, ha vissuto in un sobborgo di Malmö, in Svezia, vivendo un’infanzia tutt’ altro che facile.

Finito spesso nei guai a causa di risse, furti ed atti di bullismo, lo svedese è segnato da un avvenimento che cambierà per sempre la sua vita: il divorzio dei suoi genitori. Da quel momento Zlatan non sarà più lo stesso, trovando una valvola di sfogo in lui: il pallone. Il giovane Ibrahimovic non sa ancora quante gioie gli porterà quella magica sfera, trovando in lei un vero e proprio strumento di liberazione, che gli permetterà, con il passare degli anni, di avere una rivincita dalla sua infanzia. Nonostante lui abbia sempre affermato che “si può togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo”, il giovane di Malmö sembra essere uscito dal ghetto per diventare un’icona leggendaria di questo sport.

Bruce Lee, Muhammad Ali, Baggio, Van Basten e il taekwondo punti di riferimeto per il campione

Accanto alla crescita dello svedese seguiamo quelle che sono le sue passioni: la pizza, il kung fu, Bruce Lee e Muhammad Ali. I due campioni, rispettivamente delle arti marziali e della boxe, insieme a Marco Van Basten(definito da lui come il “Muhammad Ali del calcio”) e che cercherà invano di trovare nella raccolta delle figurine degli Europei ’92, avranno un ruolo importante nella vita di Zlatan. E poi, la guerra in Bosnia, che esce dai telegiornali e irrompe nella sua vita. Tutte cose che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a formare l’uomo Ibra, oltre al calciatore: non sono dettagli.

Prendiamo le arti marzialiIbrahimovic ha praticato il taekwondo, come vediamo nel film, e quest’arte gli ha donato movimenti insoliti e imprevedibili rispetto a qualsiasi altro calciatore. Prendete per esempio il famoso gol di tacco in Italia-Svezia degli Europei 2004: un movimento innaturale per un calciatore, non per chi fa arti marziali. A proposito, basterà attendere il termine della pellicola per godersi tutti i gol più belli della carriera del fuoriclasse svedese: alcuni sono dei veri e propri colpi di genio.

Non è all’altezza dell’Ajax

Non si merita l’Ajax” dirà un giornalista in una delle scene del film: Ibra è ancora un progetto di campione, un giocatore non ancora sbocciato e che alle apparenze potrebbe non farlo mai, uno di quei giocatori che sembrano fidarsi troppo del loro talento e non danno il massimo in campo. Zlatan Ibrahimovic incontrerà poi un procuratore, un certo Mino Raiola, che gli mette davanti delle foto: Vieri, Inzaghi e Trezeguet. Giocatori da più di 20 gol a campionato. E poi la sua: solo 5 gol in 25 partite nella sua prima stagione. Per fare strada, per ambire alle grandi squadre, dovrà dare di più, allenarsi, usare le critiche come motivazione.

L’incontro con Raiola sarà il vero e proprio punto di svolta della sua carriera: da quel momento in poi Zlatan capirà che non potrà esserci un futuro, non potrà esserci rivalsa per il suo passato procedendo in quella maniera. Comincerà dunque in quel momento la vera e propria scalata che lo condurrà infine alla terra promessa di quegli anni: alla Serie A, alla Juventus.

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