Scritto e diretto da Christhy Hall, sceneggiatrice e produttrice stanutinese, “Una notte a New York” è una pellicola che spinge lo spettatore a porsi diverse domande e a riflettere su quanto possiamo aprirci e raccontarci, spesso, con maggiore facilità con persone sconosciute.
Una ragazza, arrivata al JFK Airport dopo un viaggio in Oklahoma sale sul taxi del loquace Clark. Tra la giovane e l’autista nasce presto un rapporto di reciproca sincerità che li porta ad affrontare argomenti a volte frivoli e a volte spinosi mentre un incidente tra automobilisti nel corso del tragitto verso Manhattan concede loro ulteriore tempo per conoscersi a fondo.Lei si presenta come una programmatrice che non vuole rivelare il suo nome, ma racconta del difficile rapporto con suo padre; Clark, tra le varie cose, intuisce che la giovane frequenti un uomo già sposato e, memore di sue personali esperienze, tenta di dissuaderla dal proseguire una relazione di questo tipo. L’uomo risponde alle confidenze della sua passeggera raccontando come ha conosciuto quelle che, in ambito sentimentale, hanno rappresentato le principali donne della sua vita.Quasi per gioco, si sfidano quindi a chi svela la verità più intima, fino alla fine della corsa.
Le riprese del film hanno avuto luogo in sedici giorni.Le scene sul taxi sono state girate su un palcoscenico con grandi schermi Led che riproducevano in digitale gli ambienti esterni.
Un film d’esordio intenso e ricco di spunti di riflessione.