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Se dovessi far un resoconto di Marzo, beh, lo sintetizzerei nel : Festival di Sanremo.
Infatti, la settimana sanremese, è stata una delle settimane più “shakerate” per la testata giornalistica per cui scrivo.
Un via vai di Comunicati Stampa per non parlare della Colleganza in fermento:
《Colleghi! chi si occupa di musica? Le direzioni artistiche!》
– oppure –
《Urgono articoli sul food : piatti tipici liguri!》… e così via.
Un Caos “sinfonico”, intonato da una folle orchestra.
E si sa, tutto ciò che è folle affascina e stimola la mia creatività tanto da pormi l’interrogativo di come potessi contribuire al giornale, trattando io di Beverage e Fotografia… due categorie che non hanno nulla a che vedere con la kermesse canora.
Quindi, mi armo di tutta la mia risolutezza.
Seguo con zelo il Festival.
E grazie ad’ una personalità artistica ma eccentrica, eccola che fa capolino l’ispirazione.
La musa?
Achille Lauro che, per deformazione professionale, ho definito : “mixologista” dell’arte.
Ecco, ora di sicuro vi starete chiedendo (lo spero) : ma cosa sarà mai un mixologista?
In breve : cos’è la Mixologia e il Mixologista.
La Mixologia è quell’arte o mestiere di miscelare alcolici e altre bevande complementari per creare un’esperienza unica in un cocktail.
Il Mixologista è un’artista del drink, che sa riprodurre perfettamente ogni tipo di cocktail e spesso ne crea di propri.
E, un “Achille Lauro” di professione : Bartender e Mixologista, fortunatamente s’ aggira tra le mie amicizie artistiche.
Ok… inviata speciale mood.
Per la rubrica : Un Cocktail a quattro mani, eccezionalmente sul “palco” di At Home Exclusive Drinkers Club e con la direzione artistica di Emilio Socci… oggi, raffigureremo il “quadro” miscelato del Pesto alla Genovese e, ad’opera conclusa, discorreremo – in un “DopoFestival” – della sua esperienza con la Mixologia.
Silenzio in sala che sto per enunciarvi gli ingredienti.

INGREDIENTI
• 4 cl di Gin
• 2 cl di Liquore al Pino Mugo
• 1,5 cl di Sciroppo di Basilico
• 1,5 di Succo di Limone (o Lime)
• 4 Foglie di Basilico fresco
• Profumo d’Assenzio
• Pinoli q.b.
• Ghiaccio

PREPARAZIONE
Per questa tipologia di cocktail è necessaria una conoscenza della materia… ma, come ha rammentato Elodie, “non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose, l’importante è farle”.
Quindi, muniamoci di coraggio, di uno Shaker tradizionale, di un Cannello da cucina e di un piatto fondo che sarà la “tela” della nostra opera.
Pronti?
Bene, che la rappresentazione del quadro abbia inizio!

Fase “Disegno” : Ghiaccio
Per la buona riuscita del Cocktail, è fondamentale ghiacciare la “tela”.
Riempiamo, dunque, il piatto di ghiaccio affinché si raffreddino le pareti e per avvantaggiarci alla fase successiva, è importante che il nostro shaker sia riempito anch’esso (di ghiaccio) per circa 3/4.

Fase Disegno : raffreddare le pareti

Fase “Imprimitura” : Miscelazione
La tecnica di miscelazione che andremo ad utilizzare per la costruzione del Cocktail sarà : la Shake and Strain (o Double Strain).
E’ una tecnica che prevede, per l’appunto, lo shakerare il drink con uno shake e di filtrarne, poi, – con un colino (strain) a maglia fine – il liquido dal ghiaccio e dai residui dei succhi d’agrumi.
E tornando a noi : prima di versare gli ingredienti all’interno del nostro shake (riempito antecedentemente col ghiaccio) è importante eliminare i residui d’acqua formatesi oppure sostituire il ghiaccio; dopodiché aggiungiamo al suo interno i:
• 4 cl di Gin
• 2 cl di Liquore al Pino Mugo
• 1,5 cl di Sciroppo di Basilico
• 1,5 di Succo di Limone (o Lime)
• e 3 Foglie di Basilico fresco.
Chiudiamo lo shake e shakeriamo per circa 8/10 secondi gli ingredienti.
Eliminiamo il ghiaccio dal piatto e versiamo il contenuto (filtrato) all’interno.

Fase : Miscelazione

Fase “Disegno Definitivo” più “Velature” : Foglia di Basilico, Pinolo, Profumo d’Assenzio e Cannello da cucina
Questa è la fase che io definisco più “creativa” se non quella più tortuosa.
Una volta filtrato il Drink all’interno del piatto, importanti saranno le successive ed ultime “pennellate”.
Adagiamo l’ultima foglia di Basilico rimasta (a mo’ di barchetta) sulla miscela e poi, ponderatamente, il pinolo come suo unico “equipaggio”.
Dopodiché, armiamoci di Profumo d’Assenzio e Cannello per tostare appena il pinolo.
Ma attenzione! non esageriamo con la fiamma al fine di non bruciare la foglia di basilico.
Il segreto sta nel sapersi giostrare col Profumo e il Cannello.
Raggiunta la giusta tostatura, possiamo considerare il nostro Pesto alla Genovese (alcolico) concluso.

Fase Tostatura

Non tanto facile e quasi veloce ecco pronto il nostro drink.
Ma restate pure comodi, poiché, come di consueto, siamo giunti al momento del “DopoFestival” dove c’ intratteneremo sproloquiando di Mixologia.

Dialogando di Mixologia con : Emilio Socci.
Dopo aver condiviso e mostrato la sua maestria di “pittore” mixologista , e con la valletta/assaggiatrice d’eccezione (Antonella, compagna del padrone di casa), decidiamo di spostarci in una location diversa per affrontare con più tranquillità il dialogo/intervista.
E dopo qualche problema tecnico diamo inizio alla chiacchierata :

▪︎ Perché il Bartender, come mai questa scelta di vita e quando è nata l’idea di At Home.
《 Questa scelta di vita è stata un po’, diciamo ,fatta per puro caso perché io da piccolo avevo un’attitudine verso l’arte (disegno) e già dalle scuole primarie m’indirizzavano verso un liceo artistico. Cosa che io volevo fare ma i miei genitori non erano molto d’accordo tanto che mia mamma mi disse : ” ma perché non t’iscrivi all’Alberghiero che è un’istituto professionale con grandi potenzialità di lavoro?”.
Accolsi la sua richiesta.
L’alberghiero è un’istituto che ti da la possibilità di poterti formare su tre rami, che vanno dal ricevimento (sala), al bar e alla cucina.
Nei primi due anni, ti fanno provare tutti e tre i rami tanto che io, da creativo e amante del bello, scelsi, alla fine, quello che ha più contatto col pubblico… quello più estroso… il Bar.
L’idea di At Home (il suo locale) è un’idea che io ho portato in serbo con me da quindici anni. Lavorando in lungo e in largo per l’Italia, ho sempre portato dalle mie esperienze dei tasselli da poter aggiungere al mio puzzle e quando mi sono reso conto che questo puzzle si era completato, ho dato vita a questo progetto.》- domanda screanzata : per il tuo locale, hai optato per uno stile anni venti… come mai? –
《 Lo stile anni venti, è uno stile che nel mondo della miscelazione ha significato tanto perché negli anni venti, e un po’ nel resto del mondo, ma specialmente in America, si era sviluppato il culto del bere.
E nel 1922 vi fu un’emendamento (il Proibizionismo) che proibì il consumo dell’alcol, dando vita così a quei famosi Speakeasy (bar clandestini) che nascevano nei retrobottega, nei scantinati delle case… le persone non si riunivano più nei locali pubblici ma nei locali privati… e c’era questa parola d’ordine da conoscere per poter accedere in modo che, chi non la conoscesse, o era una persona che non andava mai a bere o una spia.
Infine ho chiamato il locale At Home, perché in questi vent’anni di lavoro… tutti, assaggiando i miei cocktail, mi dicevano : “perché non apri un locale nella tua città?”
E così, nacque At Home.》

▪︎ Cos’è la Mixologia per Emilio Socci e i tuoi Cocktail del cuore.
《 La Mixologia è un qualcosa che non si può spiegare a tutti.
Per spiegarla, bisogna far capire che il bere è uguale al mangiare.
E’ quel livello in più della semplice preparazione di un Cocktail.
E’ personalizzazione, è estro, è gusto… è sensorialità perché, quando tu crei qualcosa in mixologia, devi compiacere tutti i cinque sensi.
Ti permette di sfociare anche in altri rami che possono essere la cucina e la pasticceria… è un pò come la cucina gourmet o come la pasticceria francese.
La Mixologia è la nicchia del bar ed è quella capacità di portare in un bicchiere un primo piatto, come abbiamo appena fatto col Pesto alla Genovese.》 – altra domanda screanzata : com’è nata l’idea del Pesto alla Genovese? – 《 Il Pesto alla Genovese, che abbiamo appena preparato, è un cocktail che nasce per dedicare all’Italia un percorso di Mixologia che si chiamava (e aggiungerei si chiama) : “Pasta” adesso è il momento di bere bene.
E’ un percorso fatto da ricette della cucina italiana rivisitate in chiave alcolica.
Ho pensato a quattro-cinque piatti guru della nostra cucina come :
• Il Pesto alla Genovese
• Il Risotto alla Milanese
• La Carbonara
• Tortellini al Sugo
• Zuccotto Siciliano
Ricette riprodotte in chiave liquida ed alcolica e rigorosamente servite al piatto. 》 – intromissione screanzata – ricordo, squisiti tutti… ora passiamo ai cocktail del cuore –
《 Per quanto riguarda i Cocktail del cuore, sì ce ne sono :
1) Lo Sweet & Chic : cocktail che mi ha portato, nel 2010/2011, alla vittoria del Concorso Bacardi Martini. E’ stata un’esperienza lavorativa che mi ha formato tantissimo.
Per quanto riguarda il cocktail, è un cocktail che nasce da prodotti molto profumati :
– Liquore alla Pesca
– Vermouth Bianco
– e della spremuta d’arancia fresca.
E’ il classico drink della Domenica mattina.
Un Cocktail da brunch.

Sweet & Chic
Ph : Martina Farina

2) Un altro cocktail che mi ha “toccato”… potrei dire che è il Next Empire.
Con lui, sempre nel 2011, arrivo finalista al concorso (tenutosi a Roma) indetto dal quotidiano Il Sole 24 Ore e dalla rivista di settore BarGiornale.
Era una competizione in cui si doveva dedicare un cocktail alla Capitale.
E in collaborazione con un mio grandissimo amico-fratello (Pietro M.) partorimmo questo cocktail.
Lui mi fornì il nome : Next Empire… come se fosse la rinascita dell’Impero Romano. Infatti, i colori del cocktail, riprendono quelli dell’antica Roma (rosso porpora e giallo oro).
Gli ingredienti del Next Empire sono tutti prodotti italiani :
– Il Disaronno
– Il Succo di Pesca
– Spumante rosso Colli della Sabina Romani.
Il Disaronno che è l’Amaretto e liquore italiano più venduto al mondo, rappresenta per l’appunto l’invincibilità italiana nel mondo.
Il succo di pesca, frutto orientale importato da Alessandro Magno in Europa, che per gli orientali è il simbolo d’immortalità.
Infine lo Spumante rosso Colli della Sabina che è simbolo di nobiltà romana.
Il tutto decorato con un rametto di rosmarino e dell’oro alimentare.

Next Empire
Ph : Antonello Carrano

3) Infine, altro Cocktail a me caro, sempre rimanendo in tema di Mixologia è l’Achinõs (che in greco significa riccio).
Nasce nella città di Crotone e quando parlo di Calabria… la mia mente non può far altro che ricordare : amici, usanze e abitudini nuove, posti bellissimi, tanto lavoro, delusioni, soddisfazioni e gratificazioni.
E’ proprio lì che non ponevo limite alla creatività e alla passione verso il mio lavoro… alla dedizione verso chi sceglieva me dall’altra parte del banco.
Per quanto riguarda gli ingredienti :
– Vodka
– Succo d’arancia fresco
– Succo di limone
– Sciroppo di zucchero bianco
– Polpa di riccio di mare
– e Champagne
L’Achinõs è l’eleganza massima, l’estrosità fatta drink.
Un connubio di sapori decisamente unici, capaci di farti sorseggiare il sapore del mare in un bicchiere.》

Achinõs
Ph : Antonello Carrano

▪︎ Come ha influito il Covid-19 sulle tue prospettive future e sulla tua carriera.
《 Del mio lavoro mi manca tutto e quando una persona ha il privilegio di fare il lavoro che ama… non gli pesa. E’ come se tu non vedessi la tua fidanzata per un anno.
Mi manca il contatto col pubblico, il poter pensare cosa creare per accontentare i miei clienti… mi manca addirittura il ritornare a vivere di sera, di notte.
Per quanto riguarda le mie prospettive future, parlandone proprio oggi con Anto (la compagna), le dicevo che ho perso le mie sicurezze.
Sono tornato un “terreno” da riseminare.
Però, in questo momento storico, è fondamentale cercare di trasformare gli ostacoli e le difficoltà in opportunità.
Ampliare i propri obiettivi e punti di vista.
Il mondo, oggi, ci richiede di cambiare il nostro modo di guardare e di pensare.
E quando cominceremo ad accettare le difficoltà del presente e le probabilità del futuro… sarà in quel momento che si accenderanno nuove luci e si raggiungeranno nuovi traguardi e successi.》

▪︎ Per Concludere : Anto (valletta-assaggiatrice d’eccezione), come hai trovato il Cocktail?
Sorridiamo.
Qualche battuta su Achille Lauro e le dico, poi, di dire quello che pensa :
《Molto fresco, un’esplosione in bocca di sapori. Si sente il sapore del Basilico… ricorda un pò l’estate… è una sinfonia di note.》

Con quest’ultima “sinfonica” battuta e con l’avvicinarsi del coprifuoco… c’affrettiamo a concludere il Drink.
E con un velo di malinconia, disattiviamo le luci di quella che è stata la mia “casa” artistica e professionale… con la speranza di riattivarle.
Come sempre, m’auguro d’essere stata di buona compagnia e di aver colto, anche stavolta, i momenti clou della intervista/chiacchierata… lasciandovi con la massima sanremese di Zlatan Ibrahimovic :
” Il fallimento non è il contrario del successo. E’ parte del successo. FARE NIENTE è il più grande sbaglio che puoi fare. La cosa importante e fare ogni giorno la differenza.”
In sintesi : mai mollare, perché ogni giorno è un dono… è un nuovo inzio.
Al prossimo “shak”
Martina

OnAir : Måneskin – Zitti e Buoni
https://www.youtube.com/watch?v=QN1odfjtMoo
“Ma se trovi il senso del tempo risalirai dal tuo oblio…”

CENNI STORICI
EMILIO SOCCI : correva l’anno 1984.
Nato e cresciuto nella provincia di Salerno.
Dopo aver acquisito il diploma presso l’IPSSAR e assimilato varie esperienze lavorative, nel 2011, decide d’affacciarsi al panorama nazionale partecipando ad alcuni concorsi professionali di settore (citati ivi sopra, domanda sulla Mixologia).
Gira l’Italia per lavoro scrivendo articoli per giornali presenti all’Expo Milano e per varie riviste di settore.
E dopo aver trascorso un paio d’anni in quel di Crotone, nel 2017, inizia la sua avventura con la sua creatura At Home Exclusive Drinkers Club.

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