Attori alle prese con una storia da raccontare, una storia racchiusa in un acino d’uva, una storia ogni anno diversa eppure tutte legate da un filo sottile che tiene uniti principi indissolubili dove alla base troviamo il rispetto per la natura.
Una filosofia produttiva, quella del Domaine de Fondrèche e di Sébastien Vincenti, che vede florida, nella coltivazione dei suoi circa 40 ettari di vigneti, un’agricoltura biologica e biodinamica, volta alla promozione della biodiversità, utilizzando infusi e decotti di piante.
Insomma proprio quella che piace a me.
Ci troviamo nella Valle del Rodano, a sud, nel villaggio di Mezan alle pendici di un monte conosciuto come “il Gigante della Provenza”, il monte Ventoux che da il nome alla Denominazione.
Il terreno calcareo, il clima ventoso e le notevoli escursioni termiche contribuiscono a conferire ai vini eleganza, equilibrio, profondità, struttura, potenza e quel sentore minerale che permettono di godere a pieno dei loro vini, bianchi e rossi.
Su consiglio di un amico ho acquistato “Domaine de Fondrèche blanc 2019 AOC Ventoux”.
Domaine de Fondrèche blanc 2019 AOC Ventoux: 30% Grenache blanc, 30% Roussanne, 30% Clairette, 10% Rolle; vendemmia notturna, pressatura sotto azoto e senza solforosa, stabilizzazione per almeno dieci giorni, fermentazione in autoclave a temperatura controllata. Affinamento in tini per 6 mesi sulle fecce fini. Imbottigliamento nei giorni di fioritura.
Il legame armonico tra la produzione e l’assaggio è un’esplosione di piacevoli percezioni. Ogni senso giova di questa meravigliosa combinazione di fattori.
Al naso si sentono i fiori bianchi, la pesca, il pompelmo. Al palato vivaci note di agrumi, note minerali che insieme a una bella sapidità rendono percettibile la bellissima freschezza che caratterizza questo vino.
Io l’ho abbinato con un risotto alla pescatora spaziale!
Abbinamento riuscito alla perfezione!
Cheers!