WhatsApp
Facebook

I Nostri Sponsor

Si smette di amare quando continuare a farlo implica morire.

Si smette di amare, così in un giorno a caso, senza nessun motivo apparente, perché le cause in realtà si sono ormai insidiate, da tempo, nel cuore.

In superficie nessuna crepa, dentro una voragine profonda, che inconsciamente si credeva di aver sanato.

Si smette di amare e basta. Per legittima difesa, per tornare a sorridere, per tornare di nuovo a sé.

Dopo mesi di astinenza e repressione ci si rende conto di aver perso il contatto con sé stessi, quella vocina interiore, adesso più che mai, desidera essere ascoltata.

Si accetta, da un momento all’altro quel malessere, ci si guarda allo specchio senza più mentire.

Tutto non è andato nel verso che si sperava, ma vale la pena continuare a darsi colpe?

Smettere di amare è come somministrare un analgesico al cuore.

Da un tratto non si sente più nulla. Le amplificazioni emozionali spariscono, non ci sono più fasci che si irradiano in quel muscolo, grande quanto un pugno.

Il Cuore si congiunge alla Ragione, procedono insieme senza più litigare. Nessun diverbio li divide: una nuova unione è nata.

Il Petto si è indurito. Lungo il suo tragitto ha incontrato, anche egli, una Medusa che lo ha distrutto. Niente più lo sfiora. E allora, una mano ogni tanto corre e toccarlo, per vedere se ancora pulsa.

Si smette di amare e basta.

Quando l’acqua straripa dagli occhi, senza motivo, lasciando dentro la verità.

Il corpo, terreno ormai arido, si nutre di queste lacrime e attende.

Toccherà al Tempo sanare la sua sterilità, farlo tornare in fiore.

Toccherà al Sole tornare a fargli sentire il primo calore, al Vento di nuovo una carezza.

E poi sarà la volta della Natura, che lo spingerà a sperare che ogni cosa può rinascere.

Morire, in fondo, ha il suo valore. La Morte non è da eludere, dal momento che comporta la rinascita. Andare oltre, scoprire i veli bianchi dell’ignoto, continuare a vagare è il significato di questo errare sulla Terra.

Non c’è spazio per la superficie, è necessario scavare. Scendere negli abissi e risalire.

È necessario toccare il fondo e riemergere ancora e ancora.

Smettere di amare, non è malvagio, ingiusto, sbagliato. Gli squarci rovinano forse l’estetica, ma se li si osserva bene, lasciano penetrare la luce: portano una nuova visione del mondo.

Accogliere il male, quindi, non è così deleterio. È la tempesta che si agita a portare il sereno.

Smettere di amare, è solo l’inizio di altro, perché mai ci sarà fine e tutto ritornerà.

Iscriviti alla Newsletter