Domenica 13 aprile, tra le colline senesi avvolte da un cielo nuvoloso e un’aria umida che prometteva pioggia, oltre 700 biker si sono dati appuntamento a Sinalunga per uno degli eventi più sentiti del calendario nazionale di mountain bike. La Sinalunga Bike, organizzata dall’Associazione Sportiva Donkey Bike Sinalunga, ha regalato agli appassionati una giornata intensa, segnata dal fascino dei paesaggi toscani, dalla fatica vera e da un meteo che ha reso il tutto ancora più epico.




La gara parte dal Centro Commerciale I Gelsi, come da tradizione, e subito impone il suo ritmo con la Ritta, una delle salite simbolo della manifestazione. Quattrocento metri di asfalto in pendenza che si trasformano in un nastro colorato di biker, accompagnato dal tifo acceso del pubblico e dal battito crescente della pioggia sulle giacche e sui caschi. Da lì il tracciato si inerpica fino al centro storico di Sinalunga, guadagna quota verso il Convento di San Bernardino, per poi piegare in discesa verso Rigaiolo. Il percorso si snoda tra sterrati scavati dalla pioggia, sentieri antichi e boschi che sembrano inghiottire le ruote. La risalita lungo la strada della Pietra, il passaggio al Romitorio, la salita fino a Collalto: ogni tratto richiede gambe, testa e tecnica. Sui crinali, la vista si apre per un attimo, tra nebbia e nuvole basse, regalando panorami che si spingono fino al Monte Amiata, alla Val d’Orcia, alla Valdichiana. La discesa del Primitivo mette alla prova anche i più esperti: rapida, nervosa, scavata dall’acqua, conduce verso Elci, dove il tracciato si stringe in un single track immerso in un bosco secolare. Il primo ristoro, nel borgo medievale di Rigomagno, arriva come una breve tregua. Ma la fatica non concede pause. Il gruppo si lancia in una discesa tecnica, poi torna a salire. L’asfalto lascia spazio alla ghiaia. Arriva la cronoscalata del Giuncatello: dura, viscida, spietata. Qui si fanno i distacchi veri, qui si capisce chi ha gambe e chi no. Si attraversa Farnetella, si scende verso la chiesina di Santa Maria, poi si svolta in località Curcello, dove una breve ma nervosa salita introduce al tratto più spettacolare del percorso: il celebre Fritto Misto. Curve, dossi, contropendenze, sottobosco e radici: un pump track naturale che regala adrenalina e divertimento puro.




In questa cornice epica, bagnata e infangata, emerge la prestazione di Manuele Spica, che impone il proprio ritmo fin dalle prime rampe e mantiene il vantaggio fino alla fine. Chiude il percorso lungo in 2 ore e 5 minuti, e conquista con autorità il gradino più alto del podio. Alle sue spalle, Vincenzo Saitta resiste con determinazione e si prende il secondo posto, mentre Stefano Valdrighi completa il podio con una prova di sostanza. Meritano un applauso anche i vincitori e le vincitrici delle varie categorie, protagonisti di prestazioni solide e combattute fino all’ultimo metro. In una giornata resa ancora più dura dal fango e dalla pioggia, tutti hanno dimostrato grande determinazione, spirito sportivo e una passione autentica per la mountain bike, contribuendo a rendere questa edizione ancora più viva e partecipata.
Accanto alla gara agonistica, anche quest’anno trova spazio la sezione cicloturistica ed escursionistica, aperta anche alle E-Bike, sotto l’egida della FCI. Un modo diverso di vivere la bicicletta, più lento, ma non per questo meno profondo. Anche qui, il maltempo non scoraggia: si pedala, si esplora, si respira la Toscana più vera. La Sinalunga Bike si conferma ancora una volta un classico del calendario off-road italiano. Non è solo una gara: è un racconto di terra, pioggia e resistenza. Un’esperienza che resta nelle gambe, certo, ma soprattutto negli occhi e nel cuore di chi c’era.



