LE FORMAZIONI UFFICIALI:
LAZIO – Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.
JUVENTUS – Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria, Vlahovic.
LA PARTITA
Consueta partenza sprint della Lazio di Maurizio Sarri pericolosa in avvio con Felipe Anderson e grazie alle serpentine del solito incontenibile Zaccagni. Szczesny risponde presente sul bolide di Luis Alberto, cui risponde Vlahovic, frustata del serbo che però non inquadra lo specchio di porta. Entra in partita anche Milinkovic-Savic, Gatti è provvdienziale però sul “Sergente”. Alla mezz’ora gran conclusione volante di Immobile, tentativo neutralizzato dall’ex portiere della Roma che si supera. Romagnoli è sontuoso su Di Maria, ma ecco che al 38′ il match si stappa: traversone di Zaccagni nel mezzo, sulla sfera ci arriva proprio il gigante in maglia 21 che prima annulla la marcatura di Alex Sandro e poi fulmina il numero uno polacco, Olimpico in festa tra le vibranti proteste bianconere. Trascorrono appena quattro minuti e la Juventus di Max Allegri perviene al pari: corner di Di Maria, stacco imperioso di Bremer sul quale si super Provedel, ex Spezia che non può nulla però sul tocco ravvicinato di Rabiot (43′). Seconda frazione di gara che si apre con la magia di Luis Alberto per l’accorrente Zaccagni che fulmina Szczesny per il 2-1 Lazio, superbo il colpo di tacco del mago spagnolo. Ci prova Alex Sandro dalle retrovie, palla out che non inquadra lo specchio di porta. Padroni di casa che quando attaccano sono uno spettacolo, Zaccagni flirta con il tris su magnifica palla di Savic, ex Hellas che buca Szczesny per la terza volta, il tutto fermato dal fuorigioco sbandierato dal guardalinee. Subentra anche Chiesa sul rettangolo verde, numero 7 che si fa subito vedere con un paio di serpentine delle sue cui fa seguito il destro di Fagioli, tentativo però vano del numero 44 in maglia bianconera. Di Maria tenta l’eurogoal, sono cinque i minuti di recupero decretati dal direttore di gara nei quali non accade più nulla.