Dopo la parentesi Nazionali, riparte il campionato all’insegna, si spera, di goal e spettacolo. Archiviato il primo anticipo, quello tra Atalanta e Spezia che
ha visto la vittoria netta e roboante degli orobici per 5-2, è tempo del primo big match in programma, quello tra la Lazio di Maurizio Sarri e la Juventus di Max Allegri. Due compagini in campo con diverse defezioni, su tutte quelle di Ciro Immobile tra le fila dei padroni di casa e di Dybala, entrambi non convocati.
LE FORMAZIONI UFFICIALI:
LAZIO (4-3-3): Reina; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic Savic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Pedro, Zaccagni.
JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Pellegrini; Cuadrado, McKennie, Locatelli, Rabiot, Morata, Chiesa.
LA PARTITA
Match sin da subito vibrante, alta intensità messa sul rettangolo verde da entrambe le squadre. In avvio il più attivo tra le fila bianconere è certamente Federico Chiesa che, a più riprese, cerca di incunearsi in area di rigore capitolina. Lazio che non sta a guardare e prova a fare la partita, vero dogma Sarriano. Al 9′ azione ficcante di Felipe Anderson, bella l’imbucata per Lazzari, tiro cross che attraversa tutta l’area di rigore bianconera, senza successo. Al 13′, complice un infortunio muscolare, Danilo è costretto ad abbandonare il terreno di gioco, al suo posto Kulusevski, Juventus camaleontica che passa al 433. Trascorrono 4′ e Lazio che sfiora il vantaggio, pasticcio tra Locatelli e Szczesny, lesto Pedro che per poco non arriva sulla sfera. Al 21′ azione sulla sinistra degli ospiti, palla in mezzo di Pellegrini, Cataldi crolla su Alvaro Morata, Di Bello assegna il calcio di rigore. Dal dischetto Leonardo Bonucci insacca nel sette alla sinistra di Pepe Reina per il vantaggio di una Juventus sul pezzo e concentrata. Lazio che alza i giri del motore, al 35′ destro a giro di Milinkovic, facile la presa di Szczesny. Pesa e non poco l’assenza di un punto di riferimento nel cuore dell’attacco laziale. Juventus che flirta con il raddoppio: bella combinazione sulla catena di destra tra Kulusevski e Juan Cuadrado, cross morbido, si avvita in mezza girata Morata che però spedisce sopra la traversa da posizione allettante. Poco dopo ci prova ancora l’ex Parma che su sponda di Bonucci spara un mancino insidioso che si infrange sul muro biancoceleste. Quattro i minuti di recupero decretati dalla terna arbitrale, nei quali non accade praticamente nulla al netto di qualche fiammata, da una parte e dall’altra. All’intervallo Juventus in vantaggio all’Olimpico per 0-1, decide per il momento il calcio di rigore di Bonucci. Ripresa che si apre con una galoppata di Chiesa a campo aperto, esterno azzurro che serve Kulusevski, controllo difettoso e occasione sfumata per lo 0-2. Scocca la mezz’ora, non fioccano grandi occasioni ma la partita è viva, vivissima. Sarri mischia le carte in tavola, dentro Muriqi per uno spento Zaccagni (64′). L’equilibratore nella squadra di Allegri si chiama Manuel Locatelli, gran prova dell’ex centrocampista di Sassuolo e Milan. Consueta girandola di sostituzioni: al 75′ Raul Moro rileva un opaco Felipe Anderson, Allegri fa la sua prima mossa con Kean che prende il posto di Alvaro Morata. All’80’ Muriqi perde palla, scatta il contropiede della Juventus con un Chiesa tarantolato che aggira Reina. Portiere spagnolo che caracolla sul numero 22 e penalty in favore degli ospiti. Ancora Bonucci dagli undici metri che spiazza l’ex portiere del Liverpool per lo 0-2 in favore della Juventus. Lazio che si spinge in avanti, si aprono praterie per i bianconeri che vanno a centimetri dal tris con Kean. Tre punti fondamentali per la rincorsa Champions della Juventus di Max Allegri che, con questa vittoria, aggancia proprio la Lazio a quota 21 punti in classifica.