Sabato 11 marzo, ore 20.45
Stadio Renato Dall’Ara, Bologna
LE FORMAZIONI UFFICIALI
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Soumaoro, Lucumì, Cambiaso; Ferguson, Schouten; Aebischer, Moro, Kyriakopoulos; Barrow.
LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Romagnoli, Lazzari; Milinkovic, Vecino, Luis Alberto; Pedro, Felipe Anderson, Zaccagni.
LA PARTITA
La prima conclusione del match è di Barrow, gambiano che cerca di impensierire Provedel dalla distanza, tentativo che però non inquadra lo specchio della porta difesa dall’ex portiere dello Spezia. Tra i più attivi nella fase iniziale certamente Felipe Anderson, ma al 12′ è ancora Barrow a spaventare la retroguardia biancoceleste, destro potente che incoccia sulla schiena di Casale. Capitolini padroni del campo in avvio, Pedro si divora, di fatto, il goal del vantaggio, splendido nella circostanza il filtrante di Luis Alberto per il suo connazionale che scivola sul più bello (15′). Il primo a finire sul taccuino del direttore di gara è Hysaj (per proteste), cui fa seguito dopo pochi minuti Moro. Match particolarmente intenso, il Bologna di Thiago Motta però c’è e si vede, complice il clamoroso palo colto dal solito Ferguson su pennellata di Kyriakopoulos. Felsinei che alzano pressione e baricentro, Provedel giganteggia sul destro liftato di Barrow, cui risponde Skorupski miracoloso sul doppio tentativo della squadra di Maurizio Sarri, prima con Zaccagni, poi con Felipe Anderson. Seconda frazione di gara che si apre con la rasoiata di Kyriakopoulos, greco che flirta con il vantaggio, al 50′ chance anche per Zaccagni, destro dell’ex Hellas che non inquadra lo specchio di porta. Thiago Motta getta nella mischia Zirkzee con Barrow dirottato sull’out mancino per un Bologna decisamente più offensivo in cerca del colpo grosso. Basic rileva un acciaccato Luis Alberto, Lazio che con il passare del tempo cala ritmi e pressione, prestando il fianco ai padroni di casa. Vecino va a centimetri dal piazzato vincente, fondamentale l’intervento di Barrow che sventa la minaccia, gambiano che ci prova al tramonto della seconda frazione, diagonale che esce di un soffio.