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Dopo circa 18 anni da quell’esordio a Maripol contro l’Ucraina nel 2006, Sara Gama, icona e protagonista della Nazionale Italiana scriverà l’ultima pagina vestendo la maglia azzurra, venerdi contro l’Irlanda al Viola Park. La “ Ragazza Mondiale “ a 35 anni chiuderà il cerchio con la sua 140° gara in azzurra, e per l’occasione  le sarà consegnata una maglia e un gagliardetto celebrativi da parte del presidente della Figc Gabriele Gravina. Icona dello sport , Sara,  ha portato un grande contributo nella crescita del calcio femminile in Italia. È stata  eletta vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori (prima volta per una donna) ed è diventata uno dei simboli dell’emancipazione femminile.

Attraverso il suo profilo instagram, a sorpresa ha esternato la sua decisione: “Oggi annuncio la decisione di lasciare ufficialmente la Nazionale Italiana . È stato un viaggio straordinario che, iniziato quasi vent’anni fa dalle nazionali giovanili, è passato attraverso incredibili emozioni e grandi cambiamenti. Ho dato tutto e deciso di lasciare d’accordo con il ct che fin da subito, con grande rispetto, ha condiviso con me ogni passaggio di questo momento. Ho deciso di lasciare adesso, all’inizio di un nuovo ciclo nel quale ho dato il mio contributo per gettare solide fondamenta per il futuro e trasmettere i giusti valori a un gruppo che ha nuovamente dimostrato le sue grandi potenzialità. Lascio qui, dove tutto è iniziato, passando dalla nostra Coverciano e da una città che gli appassionati sanno esser stata testimone d’importanti passi della nostra Nazionale “.

Continuando: ” Qui, nella culla del nostro calcio, dove sono cresciuta e ho imparato molto dalle persone che ho incontrato sul mio cammino. E allora grazie a tutti coloro che hanno condiviso la nostra storia. Alla mia famiglia, alle mie compagne, agli staff, agli addetti ai lavori, ai tifosi. A tutte e tutti noi che, insieme, siamo l’azzurro. Ho usato il mio corpo e la mia mente per giocare. Li ho usati anche per parlare e cercare di ispirare, dentro e fuori dal campo. Oggi posso dire che alcune di queste parole e gesti sono serviti. Questa consapevolezza e l’amore per questo gioco e questa maglia sarà quanto porterò con me. Grazie a chi mi ha voluto bene e si è sentito rappresentato con me in questa maglia Azzurra. Di certo, io mi sono sentita espressa in essa. Grazie alle persone, perché sono le persone che fanno la differenza e noi ne abbiamo fatta tanta”.

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