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Il Regno Unito è un mercato importante per quanto riguarda il discorso Vino.

L’andamento dei consumi nella Gran Bretagna è in evoluzione continua, soprattutto negli ultimi anni, tanto che capire i nuovi trend potrebbe essere fondamentale per gli sviluppi delle mediazioni commerciali, ma, allo stesso tempo, i cambiamenti dicono che c’è una evidente apertura da parte delle persone alla qualità, dunque tendenzialmente spendere anche di più per una bottiglia, così come esplorare vitigni ed etichette meno “famose”. 

Quindi è ben ribadire ai produttori che aumentare la qualità e saperla comunicare ai clienti, secondo i report, è l’unica soluzione attuabile per crescere, sapendo anche spaziare con le diverse metodologie di produzioni. Nello specifico sulla tipologia dei vini venduti, il rosato ha aumentato notevolmente la sua quota di mercato da circa 7/8 anni, il bianco ha registrato una buona performance post-Covid mentre il mercato del vino rosso è un po’ bloccato. Il rosé, dopo la pandemia, è stato l’unico ad aumentare il volume delle vendite incrementando anche il suo valore delle vendite in un dato percentuale che è sempre in crescita.

Le vendite di vino rosso invece, come accennavamo prima, sono in forte calo più del vino bianco…strano a pensarsi! Ma vi è da dire che il rosso può consolarsi con un dato significativo, ovvero che i clienti rimangono disposti a spendere di più su questa tipologia, quindi seppur venga acquistata meno, quando questo avviene è per bottiglie elevate. 

È altrettanto importante offrire poi, una carta dei vini varia, accattivante e innovativa, come dimostra il boom di vini realizzati con uve “meno popolari” ed autoctone includendo comunque anche varietà ben note come Semillon, Riesling, Corvina e Gamay e la crescita di varietà del Nord Italia di uve storiche, mai “passate di moda” come Nebbiolo, Corvina e Barbera. 

Una “sperimentazione” al calice che cambia anche la geografia delle preferenze tra i vini e, ottime performance,  arrivano anche da Cile, Portogallo, Argentina (grazie al successo del suo vitigno più popolare, il Malbec).

Lo Champagne è il trionfatore delle tavole festive inglesi, mentre gli spumanti insieme al prosecco vanno a due velocità differenti se si parla di ristoranti o bar, allora osserviamo che hanno recuperato quota, mentre faticano un bel po’ gli alberghi.

Insomma nel Paese in cui i pub stile cottage ne fanno da padroni assoluti, patria dello Scotch whisky, il vino pare non eviti di imporre una ammirevole presenza.

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