La Birra, bevanda figlia della maltazione, con il nome di probabile derivazione latina biber (bevanda), e dal tedesco Bier (che stava ad indicare la bevanda senza luppolo), pare non abbia nemici nel gioco dell’accostamento alle pietanze, anzi, sembra incuriosire parecchi palati.
La birra può effettivamente abbracciare tutte le pietanze della tavola, in virtù della sua capacità di essere poliedrica.
Una vera birra non è mai “solo” una birra, anche quando si ricerca grande semplicità di beva: questo nettare può essere tutto e il contrario di tutto, tenendo presente gli innumerevoli stili esistenti al mondo, considerando anche le tante interpretazioni.
Bionda, rossa, ambrata, ma anche abboccata o amarissima, può celebrare qualunque tipo di aroma o profumo, e in Italia, l’accostamento immediato è unicamente alla Regina dei lievitati, la pizza!
Ma anche in questo caso si apre un ventaglio scenografico ampio, perché ogni pizza è a sé, ognuna di lievitazione, grano e condimento diverso.
La classica generalizzazione della pizza è la versione Margherita, rossa con mozzarella e basilico, e la classica immaginazione della birra è una bionda, magari di stampo tedesco, poco amara.
A guardarle così effettivamente ci sono alcuni caratteri in comune che possono combinarsi, con una modesta struttura e persistenza.
Ma se la pizza in essere fosse una bianca, con base panna, noci e lardo?
Tutt’altro piatto rispetto alla snella e sorella Margherita, e dunque è inevitabile pensare che sarebbe opportuno salire un po’ più su della tiepida Germania, direttamente ai Paesi Scandinavi, per una birra dorata di stile West coast APA, dalla schiuma di media grana e persistenza, sentori erbacei e lontanamente tropicali, leggermente amara.
E se la pizza fosse una rossa con lo speck dell’Alto Adige?
Qui si stravolge di nuovo tutto, con il salume affumicato per eccellenza; affumicatura che va esaltata e non oscurata!
La birra da accompagnare, più che bilanciare le percezioni gustative, dovrà avere attenzione nei confronti della sensazione di fumè.
Un’ambrata molto scura, da schiuma persistente, derivata da malti rauch affumicati in legno, beva possente, dai toni di caramello e liquirizia.
Le variabili sono tante ma il ragionamento gastronomico può aiutarci tanto a trovare l’abbinamento semplice ma mai banale!