Il cinema è fonte di sogni ed emozioni per tutti noi: sapevi però perché viene chiamato la settima arte? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, alla fine dell’Ottocento, quando i fratelli Lumière inventarono il cinematografo, uno strumento capace di proiettare immagini in movimento su uno schermo. I primi film erano semplici documentari della vita quotidiana, come L’uscita dalle officine Lumière o L’arrivo dei fotografi al congresso di Lione. I fratelli Lumière non avevano intenzione di creare una forma d’arte, ma solo di mostrare le potenzialità della loro invenzione.
Tuttavia, ben presto altri pionieri del cinema capirono che il cinematografo poteva essere usato anche per raccontare storie, creare emozioni, sperimentare effetti speciali. Tra questi, possiamo citare Georges Méliès, padre della fantascienza e del trucco cinematografico, e Sergei Ejsestein, padre del montaggio e della teoria del montaggio. Questi e altri registi trasformarono il cinema da semplice spettacolo a vera e propria arte.
Perché il cinema è così speciale
Cosa rende il cinema così speciale e coinvolgente? Quali sono gli elementi che lo distinguono dalle altre arti? Possiamo dire che il cinema ha una sua specificità che risiede nella combinazione di diversi linguaggi: quello visivo, quello sonoro e quello verbale.
Il cinema è in grado di creare immagini suggestive e realistiche grazie alla fotografia e alla scenografia; di accompagnare le immagini con suoni ed effetti sonori che ne aumentano l’impatto emotivo; di inserire dialoghi e narrazioni che ne chiariscono il senso e lo sviluppo. Un’arte complessa quindi e ricca di sfumature, che richiede una grande capacità creativa da parte dei suoi autori.
Parliamo inoltre di un’arte capace di evolversi costantemente grazie alle innovazioni tecnologiche e alle nuove tendenze artistiche. Il cinema ha saputo adattarsi ai cambiamenti storici e culturali della società, riflettendo le sue problematiche e le sue aspirazioni. Il cinema, peraltro, ha avuto anche la capacità di dialogare con le altre arti, ispirandosi a esse o influenzandole a sua volta. Il cinema è quindi un’arte viva e dinamica, che non smette mai di sorprenderci e di emozionarci.
Le origini della Settima Arte
Andiamo al succo dell’articolo: chi è stato il primo a chiamare il cinema la settima arte? Il merito va al critico Ricciotto Canudo, che ha pubblicato nel 1921 il manifesto intitolato appunto “La nascita della settima arte”.
In questo articolo, Canudo sosteneva come il cinema fosse l’arte più completa e moderna perché univa in sintesi l’estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Canudo considerava il cinema come l’arte che integrava le altre sei arti riconosciute fino ad allora: pittura, scultura, poesia, architettura, musica e danza. Facile dunque arrivare alla definizione della settima arte: perché era l’ultima ad essere nata e perché era capace di esprimere tutte le forme artistiche precedenti.
La definizione di Canudo ebbe successo e si diffuse rapidamente tra i cinefili e i critici di tutto il mondo. Il cinema venne così riconosciuto come una forma d’arte a tutti gli effetti, con le sue regole, i suoi generi, i suoi stili, i suoi autori. Così divenne anche un fenomeno sociale, culturale e mediatico di enorme portata e influenza.
Oggi il cinema continua ad essere chiamato la settima arte, anche se nel corso del tempo sono nate altre forme artistiche legate ai nuovi media, come la fotografia, la televisione, i videogiochi, l’arte digitale. Tuttavia, quella cinematografica resta una delle arti più ammirate e apprezzate dal pubblico di ogni età e cultura: è quella che ci fa sognare, ci fa fuggire dalla realtà e forse resta ancora quella più imitata.