Nei cinema chiusi l’8 marzo luci accese e proiezioni simboliche “in rosa”. Inoltre per l’occasione, AdessoCinema propone una rosa di titoli per omaggiare la ricorrenza

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Lunedì 8 marzo compirà un anno esatto la chiusura dei cinema. Per questo la Fice (Federazione italiana cinema d’essai) ha proposto alle oltre 500 sale associate italiane di realizzare riaperture simboliche sulla spinta di uno slogan preciso – “contro ogni chiusura mentale e culturale” – e offrendo alcuni titoli al femminile di qualità da proiettare seppur senza pubblico, a porte chiuse.

A Piacenza e provincia, il Cinema Corso gestito da Natalia Rampini con il figlio Enrico Leonardi (passionale e promettentissimo esercente a 26 anni) e il Cinema Jolly di San Nicolò di Alberto Tagliafichi (storico ex presidente Fice regionale) risponderanno all’appello, accendendo l’insegna come se fossero aperti (sino al coprifuoco delle 22), attraverso specifici post sui social e programmando uno dei film nella rosa proposta da Fice, che parlano di donne, della loro lotta quotidiana, con un forte messaggio di condanna verso ogni violenza di genere.

“Siamo sensibili al tema, anche perché mia madre gestisce questo cinema, da sola, da 26 anni – commenta Enrico Leonardi – è l’unico esempio a Piacenza e manda avanti una causa molto importante per la città: avere un cinema di qualità in centro storico”.

Inoltre in occasione della Giornata Internazionale della donna, da lunedì 8 marzoAdessoCinema (www.adessocinema.it), la piattaforma online curata da Cinemazero di Pordenone, Visionario di Udine e Cineteca del Friuli con la collaborazione della Tucker Film, è lieta di offrire – con il fondamentale sostegno di Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con Carta di Pordenone, e grazie anche al lavoro valoriale fatto con le selezioni e i contenuti del “Pordenone Docs Fest – Le voci dell’inchiesta” – diversi titoli d’eccezione che raccontano storie tutte al femminile! Sul portale – per un mese intero e non solo per la ricorrenza, uscendo dalla logica episodica della festa della donna – si potranno trovare sia documentari che film di fiction di grande qualità, contrassegnati dall’apposito bollino “8 marzo e non solo: il cinema è delle donne!

Il primo film, Little Forest, del coreano Son-rye Yim racconta con sorprendente delicatezza la fuga e la rinascita della giovane Hye-won, aspirante insegnante in crisi professionale e sentimentale, che abbandona la frenetica Seoul trovando un suo cammino grazie alla lentezza della vita rurale.

Si prosegue con l’acclamato La scomparsa di mia madre, di Beniamino Barrese, in cui la protagonista Benedetta Barzini, modella e icona degli anni ’60 e poi ancora femminista militante, scrittrice e accademica, si racconta davanti all’obiettivo del figlio regista. Un dialogo intimo e struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impossibile da raffigurare.

Si aggiunge a questi lungometraggi una storia commovente e intensa, di passione, arte, fallimento e riscatto: in La Chana di Lucja Stojevic – già vincitore di riconoscimenti in tutto il mondo e premio del pubblico al “Pordenone Docs Fest” – la protagonista è Antonia Santiago Amador, in arte “La Chana”. Negli anni Sessanta e Settanta Antonia, conosciuta in tutta Spagna e nel mondo come la ballerina di flamenco per antonomasia, diventa il simbolo di un Paese e di questo ballo che pratica sin da bambina all’interno della cultura gitana da cui proviene. Ma un marito violento è causa del fallimento della sua vita sentimentale e poi professionale: dovrà fare appello a tutte le sue forze per riscattarsi.

E ancora Tinissima di Laura Martinez Diaz, in cui la regista messicana ricostruisce il percorso cronologico dell’artista e fotografa di origini friulane, partendo dall’infanzia e adolescenza di una donna eccezionale come Tina Modotti a Udine, fino alla sua partenza dall’Italia.

Sarà disponibile anche Tutte le anime del mio corpo di Erika Rossi, che racconta di una figlia che scopre chi era veramente sua madre grazie a un diario di guerra ritrovato dopo la sua morte: è la storia di una relazione tra due donne nel momento estremo in cui una cessa di vivere e l’altra continua ad esistere.

Infine, La fiaba perduta di Cristian Natoli e Giulio Gattuso: nel preparare i materiali per un archivio a lei dedicato, la 93enne Olivia Pellis si accorge che uno dei suoi film più preziosi, che racconta la ricostruzione dopo il terremoto del 1976, sembra perduto: un viaggio fra archivi, TV locali e memorie del Friuli, nella speranza di ritrovare la rara pellicola, con protagonista una donna di assoluta originalità.

Tutti i film saranno disponibili dall’8 marzo sulla piattaforma www.adessocinema.it

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