Se con la storia dell’Americano Cocktail si è narrato il riscatto di una “miseria” ( articolo : Il Gigante Buono : Americano Cocktail), col Negroni, invece, affronteremo un “viaggio”… in prima classe.
Modalità “scrivana” On :
Firenze, 1920.
Tra le affollate strade di Firenze si aggirava una figura distinta.
Impossibile non notarla : portamento aristocratico, sguardo arguto e dall’accento un po’ bislacco dovuto dagli innumerevoli soggiorni esteri.
Tranquilli tranquilli… ciò che sto trascrivendo non è la trama di un romanzetto d’epoca – sempre se ve lo stavate chiedendo – ma è la mia fervida immaginazione che cerca di ricostruire l’incontro tra il Conte Camillo Negroni e il suo fidato amico Fosco Scarselli nonché barman del Caffè Casoni.
Secondo il racconto originale (di Luca Picchi), il Conte Negroni, recatosi al Caffè Casoni /Giacosa situato tra Via delle Spade e Via dè Tornabuoni, chiese all’amico barman di “rinforzare” il suo Americano Cocktail con del Gin… omettendo, ovviamente, la soda.
Bene, armi e bagagli, prendete posto che intraprenderemo un viaggio di tre “tappe” con destinazione : Negroni Cocktail.
INGREDIENTI (per un Negroni)
° 3 cl Bitter Campari
° 3 cl Vermouth Rosso
° 3 cl Gin Dry
° Fetta e scorza d’arancia
° Ghiaccio
PREPARAZIONE
Prima che il nostro viaggio abbia inizio, è bene caricare i “bagagli” o meglio preparare : la fetta e scorza d’arancia e scegliere il bicchiere.
Il bicchiere ufficiale del Negroni è :
° l’Old Fashioned/Tumbler Basso.
Prima Tappa : Ghiaccio
Il Negroni è un cocktail che va costruito all’interno del suo bicchiere.
Quindi la tecnica di cui ci serviremo per realizzarlo è la Build.
Ghiaccio a volontà (fino all’orlo) al fine di ghiacciarne le pareti dopodiché svuotiamolo.
Conserviamo, però, alcuni cubetti per la tappa finale.
Seconda Tappa : Miscelazione
Con la seconda “tappa” ci avvieremo verso la miscelazione dei tre ingredienti alcolici.
Versiamo all’interno del nostro bicchiere – ben ghiacciato mi raccomando – i 3 cl di :
° Vermouth Rosso
° Bitter Campari
° e Gin.
Mescoliamo (con un bar spoon o con un cucchiaino) al fine di amalgamare bene i tre liquidi.
Terza Tappa : Ghiaccio, fettina e scorza d’arancia
Per giungere a destinazione è fondamentale la terza tappa.
Infatti, il ruolo del ghiaccio sarà di vitale importanza poiché fungerà da “controllore” della temperatura del drink.
Aggiungiamo il ghiaccio, mescoliamo e rifiniamo con la fettina d’arancia e con la scorza… strizzando quest’ultima al fine di aromatizzare il contenuto con i suoi oli.
Facile e veloce ecco arrivati a “destinazione”.
M’auguro di avervi donato leggerezza e di aver stuzzicato un po’ la vostra fantasia concludendo, poi, col dirvi che : Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo (cit.).
Al prossimo “shak”
Martina
OnAir : Francesco Guccini – La locomotiva (Live Firenze 1997)
https://www.youtube.com/watch?v=Aklenm15E2E&t=436s
“Ma un’ altra grande forza spiegava allora le sue ali,
Parole che dicevano “gli uomini son tutti uguali”…”
CENNI STORICI
Negroni Cocktail : uno degli aperitivi alcolici italiani più famosi al mondo dal gusto unico e particolare.
Nasce a Firenze nel 1920 e il suo ideatore fu il Conte Camillo Negroni.
E’ la variazione dell’Americano Cocktail.
Conte Camillo Negroni : correva l’anno 1868, Fiesole.
Di nobili origini, figlio del Conte Enrico Negroni e nipote del poeta britannico Walter Savage Landor.
Fu una personalità ecclettica della nobiltà fiorentina.
Morì a Firenze nel 1934.
Se come me, siete d’indole curiosa e volete scoprire di più sulla sua figura… vi consiglio il libro del barman fiorentino Luca Picchi :
– Sulle tracce del conte. La vera storia del cocktail Negroni.