L’antica Herculaneum continua a stupire: dopo il ritrovamento dello scheletro sull’antica spiaggia, e l’avvio dello scavo, una piccola borsa con i suoi averi è stata riportata in luce accanto alla vittima.
“Lo scheletro appena ritrovato è il primo fuggiasco caduto all’esterno dei fornici sul quale è possibile instaurare uno studio transdisciplinare. Nel tempo trascorso le metodologie di indagine si sono totalmente rivoluzionate e oggi si è in grado di trarre molte più informazioni dal nuovo ritrovamento soprattutto con riferimento al contesto nel quale esso è avvenuto”. Queste le parole del Direttore Francesco Sirano , che continua nel l’argomentare una giornata di vitale importanza per un progetto reso possibile con un finanziamento del MiC (Fondi FSC) nell’ambito delle attività sul territorio della cosiddetta buffer zone UNESCO promosso dall’Unità Grande Pompei.
“Empatia è il termine che esprime il sentimento provato nel momento in cui ho visto il ritrovamento; poter associare con certezza un oggetto personale alla vittima che lo stringeva letteralmente su di sè, trasmette a pieno il senso di umanità che ancora si respira ad Ercolano e lo studio di un contesto indisturbato ci condurrà verso una serie di approfondimenti che racconteranno tanto del passato di questa città. Si tratta di una nuova tessera del mosaico di informazioni che rendono Ercolano unica nel mondo antico: un luogo che trasmette istantanee dal passato anche dagli angoli più impensabili.”
Sull’antica spiaggia oltre allo scheletro sono stati ritrovati in questi mesi moltissimi reperti di legno trascinati dal flusso piroclastico. Arbusti, radici di alberi ad alto fusto, grandi travi, frammenti di cornici e pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e alle coperture degli edifici, oltre ad assi di legno, puntoni e altri elementi forse di barche. Tutto questo rende gli scavi di Ercolano unici al mondo.
La vittima è un uomo di circa 40/45 anni di età. Tutti gli elementi fanno pensare ad un corpo trascinato dalla forza dell’eruzione perché i resti si trovano all’interno di un flusso piroclastico, circondato e coperto da materiale della città antica trasportato giù verso mare. Si trovava probabilmente in riva al mare o nelle aree della città soprastante. Sul perché si trovasse lì e non nei fornici dove è stata scoperta la maggior parte delle vittime possiamo fare solo ipotesi.
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