“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”.
Nulla fu di più vero.
Romelu Lukaku è migrato a Londra, destinazione Chelsea, pronto a riabbracciare la squadra che lo aveva prelevato appena diciassettenne, dall’Anderlecht.
Il suo mentore, Antonio Conte, durante la sua avventura in terra inglese, a più riprese aveva provato a piazzare il colpo Big Rom, vanamente. Due che si sono ritrovati poi all’Inter, catena infranta definitivamente in questi roventi giorni di calciomercato.
A lasciare in prima battuta è stato il tecnico salentino, seguito inaspettatamente dal colosso belga in procinto di divenire un nuovo calciatore del Chelsea per la modica cifra di 115 milioni di euro, con annesso stipendio di 15 netti a stagione, a fronte dei 7,5 percepiti in terra lombarda.
Un’offerta irrinunciabile per il club meneghino, costretto ad interfacciarsi con le difficoltà economiche, finanziarie e politiche che hanno colpito la Cina e che conseguentemente si sono riversate sulla famiglia Suning.
In tal senso sono inequivocabili gli striscioni affissi dai tifosi, al di fuori del centro nevralgico nerazzurro, tesi a dimostrare per l’appunto la totale insoddisfazione e il timore per una squadra che, lo ricordiamo, il 23 maggio scorso si era laureata campione d’Italia.
Eppure Antonio Conte ci aveva visto lungo…
Prima il tecnico pugliese, poi Achraf Hakimi (ceduto al Paris Saint Germain per 60 milioni di euro) ed infine l’ex Manchester United. La parola d’ordine ad Appiano e dintorni è “ridimensionamento”.
La vita però insegna che laddove si presentino delle problematiche, esse stesse vadano risolte. Ergo, quali i nomi sul taccuino di Marotta e Ausilio per il post Lukaku?
Pare sia cosa fatta per l’arrivo di Edin Dzeko dalla Roma: 2 milioni di euro circa come indennizzo per il gigante bosniaco, e compenso annuo da 5,5 milioni netti a stagione per due anni. Ma è chiaro, palese che l’Inter, impegnata in Champions League e a ben figurare in campionato, non possa, non voglia far affidamento solo ed esclusivamente sull’ormai ex centravanti giallorosso, anche perchè la carta d’identità in tal senso parla chiaro e recita 36 primavere.
Chi dunque da poter affiancare al nuovo numero 9?
In Viale della Liberazione si ragiona su due profili, tanto diversi quanto importanti. Stiamo parlando del “Tucu” Correa, uomo fidato di Simone Inzaghi e Duvàn Zapata che ha completato il suo percorso di crescita nell’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Il pacchetto offensivo nerazzurro dovrebbe quindi così essere così costituito: Alexis Sanchez, Lautàro Martinèz, Edin Dzeko ed uno tra i due citati pocanzi. Per il colombiano la Dea chiede 40 milioni di euro, stessa cifra che “pretende” Lotito per per l’argentino.
Il tempo è galantuomo e scoprirà le carte, intanto Marotta ed Ausilio sono chiamati agli straordinari nel laboratorio Inter.
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