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Da qualche giorno non si parla d’altro, del cortometraggio che -nell’intento di promuovere una nota catena di supermercati-accende i riflettori sui minori figli di coppie in crisi. 

Protagonista è una bambina che con un gesto semplice e ponderato, quello di indurre la mamma ad acquistare una pesca, sapendo che piace al papà, per offrirla poi a quest’ultimo quando l’incontra con una piccola bugia, “te la manda la mamma”, per promuovere il ricongiungimento dei genitori.

Separazioni e divorzi costituiscono eventi critici che sempre più famiglie sono costrette ad affrontare; nell’immaginario collettivo quasi un’esperienza fisiologica di vita. 

Secondo i dati ISTAT aggiornati, si registra un ritorno ai livelli pre-covid sia per le separazioni (97.913+22,5%), che per i divorzi (83.192+24,8%).

Il “confronto” rappresenta un elemento sano all’interno di una relazione interpersonale, aiuta ad esprimere le proprie esigenze e a mediarle nel confronto col prossimo e, quindi, col compagno di vita, oggigiorno però sempre più spesso si passa al “conflitto”, che induce la coppia alla divisione.

Alcuni genitori, nonostante l’amore professato a gran voce per i propri figli, non riescono a fare l’unica cosa necessaria per il benessere psico-fisico degli stessi: mediare e comunicare in modo non conflittuale con la madre o il padre del proprio figlio.

Sempre più spesso i figli sono utilizzati come arma di attacco e di ricatto nei confronti dell’altro genitore, provocando così agli stessi stress emotivi, talvolta devastanti.

Sono adulti che rimangono egoisticamente concentrati su se stessi e sul proprio dolore e non riuscono a cogliere o ignorano i segnali di disagio manifestati dai loro figli.

Vi sono coppie che effettuano una separazione che fallisce nel suo intento, perché di fatto non hanno saputo porre fine alla relazione. Tali coppie sono coinvolte in un legame definito “disperante”: è un legame senza fine, nel quale l’individuo non si rassegna e cerca continuamente e costantemente l’altro.

La maggior parte delle coppie che giungono ai servizi socio-sanitari attraverso mandato del giudice presentano una conflittualità esacerbata e, sovente, patologica.

Gli equilibri familiari sono sempre più complessi ed instabili. 

Il ruolo degli esperti del diritto di famiglia (come gli scriventi avvocati Ascolese Saverio ed Aquino Marika) è quello di collaborare per il superamento della crisi familiare e lo sviluppo sano e tutelato dei minori, condividendo pratiche e strategie di intervento.

La grave sofferenza dei figli e degli stessi genitori nel corso della crisi familiare ci obbliga a studiare una cultura di intervento a tutela dei più fragili e i minori, che favorisca la risoluzione del conflitto fuori dalla logica di chi vince e chi perde.

​30 settembre 2023 

          Avv. Marika Aquino – Avv. Saverio Ascolese, professionisti-tecnici del diritto di famiglia

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