Dalla corrispondenza epistolare tra il Re d’Inghilterra, Enrico VIII e Anna Bolena, emerge il carattere di un uomo premuroso e attento alle condizioni di salute della sua amata, in particolar modo durante il periodo della pestis sudorosa.
Enrico Tudor, il figlio di Enrico VII, Re d’Inghilterra e Signore d’Irlanda era sposato con la Regina Caterina d’Aragona, ma il disamore tra i due coniugi era cresciuto a causa del tanto desiderato e mai arrivato erede al trono di sesso maschile, vera e propria ossessione del sovrano reggente.
Come sostengono alcuni, il sovrano Enrico si invaghì della Bolena nel 1526, lui aveva più di trenta anni e lei era invece, una giovane ragazza da marito.
La Bolena era una donna vivace, spregiudicata e sfacciata, ma soprattutto una simpatizzante per le nuove idee della Riforma protestante. Dotata di grazia nei modi, possedeva abilità linguistiche ed era la damigella della sovrana d’Aragona.
La sua prima apparizione pubblica risale a una festa in maschera, in cui impersonava la Perseveranza, mentre sua sorella Mary, in passato già amante del sovrano Enrico VIII rappresentava la Gentilezza.
La giovane dama Bolena era consapevole del fascino che esercitava su chi le gravitava intorno, perfino sul re. Non volle diventare la sua concubina e per questo decise che si sarebbe concessa a lui soltanto quando sarebbero stati uniti in matrimonio.
Anna non voleva che il frutto di quella unione fosse considerato un bastardo e lo stesso desiderava Caterina d’Aragona per sua figlia legittima Maria, che era da considerarsi l’unica erede al trono.
Sia Enrico VIII che Anna Bolena compresero che l’Inghilterra necessitava di un monarca sicuro, e Maria non avrebbe potuto fornire certezze dal momento che sua madre era cattolica e spagnola.
Enrico decise così di ripudiare la sovrana Caterina d’Aragona dichiarando di aver vissuto in incesto con la donna, un tempo sposa di suo fratello Arturo, con il quale avrebbe consumato il suo primo rapporto d’amore. Il sovrano chiese al pontefice Clemente VII l’annullamento di questa unione.
Ma il Papa, tutelando la posizione di Caterina d’Aragona non rispose a tale richiesta, e invitò il sovrano Enrico a presentarsi alla Sacra Rota.
Per Enrico e Bolena non sembrava esserci alcuna speranza, la Chiesa di Roma non approva questa scelta.
La situazione subì un radicale cambiamento quando, il Primo Ministro inglese Cromwell, il 18 marzo del 1532 portò in Parlamento A SUPPLICATION AGAINST THE ORDINARIES, dove fu stabilito che il re era il solo sovrano, signore e protettore del clero e dei laici, l’unico che poteva legiferare su questioni di ordine temporale e spirituale.
Il 7 aprile del 1533 il Parlamento dichiarò che il clero inglese era l’arbitro ultimo di tutte le questioni religiose nel Regno.
Il 23 aprile fu dichiarato nullo il matrimonio tra Enrico e Caterina e valido solo quello tra il sovrano e la Bolena, celebrato nel gennaio dello stesso anno.
La rottura con la Chiesa Cattolica fu sancita ufficialmente, ma l’unione tanto bramata e desiderata dai due amanti, ora sposi portò la Bolena alla rovina e alla morte.
L’erede al trono tanto desirato non nacque, venne alla luce un’altra femmina: Elisabetta futura regina d’Inghilterra.
Deluso e pieno di rabbia, Enrico VIII finì con il credere che fosse una punizione divina e tramò una vendetta nei confronti di Anna, ai suoi occhi solo emblema del Male.
La donna che aveva desiderato e amato con ardore fu da lui accusata di aver commesso incesto col fratello.
Il 19 maggio 1536 Anna salì sul patibolo. Il giorno dopo tutto vestito di bianco, Enrico VIII sposò Jane Seymour.
Il sovrano, lo stesso che si era interessato della salute della sua amata ora l’aveva mandata a morte.