di Gerardo Pecci
Facciamo finta che tutto va bene. Il benessere nel quale viviamo è diventato immutabile? È davvero benessere? È davvero una condizione nella quale ognuno si sente al sicuro? In lontananza, però, percepiamo rumori di guerre, con il fragore di bombe, il sibilo di missili, il crepitio delle armi automatiche, gli scoppi delle granate e delle cannonate. Ma per noi sono solo rumori lontani, eco di realtà che sembrano essere distanti anni luce dalla nostra apatica sicurezza. E intanto continua la nostra vita quotidiana, quella di sempre, in un mondo che sta bruciando intorno a noi: percepiamo, forse, l’odore acre del fumo, ma non vediamo le fiamme che lo generano, non vogliamo vederle…
Ancora una volta, mentre noi dormiamo nei nostri letti e sogniamo beatamente, avvolti dal profumo di pulito delle nostre candide lenzuola, ci sono persone “lontane”, bambini innocenti dilaniati, fatti a pezzi o feriti dalle bombe sganciate da pazzi guerrafondai e dalla loro sete di potere e di conquista. In tutte le guerre non vi è pietà per la gente comune che muore, non v’è misericordia. E noi, ancora una volta, vogliamo ignorare i figli degli altri che muoiono, l’importante è che, egoisticamente, i nostri figli siano al sicuro.
Siamo davvero al sicuro se non facciamo nulla per spegnere queste guerre e i focolai di guerre? Il nostro miope egoismo ci impedisce di guardare oltre il nostro naso così, volenti o nolenti, siamo tutti inconsapevolmente complici di chi le guerre le progetta e le mette scelleratamente e inumanamente in atto. Troppo spesso, anzi quasi sempre, chiudiamo gli occhi per non vedere e congeliamo il cervello per non pensare ed evitiamo di commentare, imbarazzati, immagini di guerre e i loro tragici effetti.
In questa torrida, assolata e rovente estate 2024 la politica per la pace è morta? È già defunta la speranza della pace che oggi cammina a occhi bendati sul filo del rasoio? C’è qualcuno in grado di “svegliare” i politici dal loro cieco e scellerato cammino verso gli armamenti, verso una politica di riarmo sempre più aggressiva?
È fin troppo evidente che la voce dei popoli chiede a gran voce la pace, ma è messa a tacere dai politicanti che silenziano i giornali e il mondo della comunicazione sociale su questi temi così delicati e fondamentali per la sopravvivenza della stessa umanità. La voce dei popoli, della gente comune, è vergognosamente messa a tacere da una inetta, scellerata e delinquente classaccia di politicanti: sono quelli che ogni giorno tradiscono il comune sentimento di pace e di pacifica convivenza tra i popoli. Sono vigliacchi, traditori e spergiuri della peggior specie i politici che, per esempio in Italia, ogni giorno massacrano gli articoli della Costituzione repubblicana, in particolare quando in essa si afferma che l’Italia ripudia la guerra e che le guerre non possono essere mai un mezzo lecito, eticamente, giuridicamente, moralmente e civilmente parlando, per risolvere le controversie internazionali.