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Kamala Harris è la prima vicepresidente donna e asioamericana negli Stati Uniti. Ha 55 anni ed è nata a Oakland, in California, da padre giamaicano e madre indiana. Nel 2016 è stata eletta in Senato, rendendosi molto attiva specialmente nel settore della giustizia. Prima di arrivare a Washington, Harris ha anche coperto la carica di procuratore distrettuale a San Francisco e procuratore generale in California. Anche in quel caso è stata la prima donna a ricoprire entrambi questi ruoli.

Negli anni scorsi Biden l’ha definita una “combattente senza paura per i più deboli, una dei migliori servitori pubblici del Paese”. Harris è una figura di riferimento sia per i progressisti che per i moderati, e da diversi anni combatte per i diritti delle minoranze,soprattutto per quelli delle donne e di tutta la comunità di colore negli Stati Uniti. Si è sempre dichiarata contraria alla pena di morte e favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, si è sempre orientata verso la sinistra statunitense.

Kamara Harris è il nuovo braccio destro del neo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e grazie al suo grande carisma e alla sua determinazione sarà la prima donna ad entrare nella Casa Bianca ed a sostenere i diritti della comunità arcobaleno, infatti ha partecipato al San Francisco Pride del 2019.
Favorevole alll’introduzione di un «terzo genere», oltre a maschile e femminile, sui documenti pubblici, Harris rappresenta una nuova icona Lgbtq. In tanti la ritengono una forza della natura, una donna rivoluzionaria. Donna, nera, immigrata così la definiscono i tradizionalisti, i radicati di destra.

A sorreggere i propositi pacifisti della Harris è il messaggio del neo Presidente Biden, giunto parallelamente alla sua elezione:
“Mettiamo alle spalle la rabbia e la demonizzazione, non abbiamo più tempo da perdere in guerre partigiane”.

Non ci resta che attendere il suo operato che a suo dire sarà basato sui diritti e le garanzie a favore degli ultimi.

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