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Lo spettacolo Asservito – Teatro e Cinema in Epoca Fascista (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2020), questo è il titolo del libro che l’autore, il professor Pasquale Iaccio, docente di Storia del Cinema presso l’Università degli Studi di Salerno, presenterà in un convegno venerdì 6 settembre, alle ore 18.00, presso il Moa, Museum of Operation Avalanche ad Eboli. L’evento avrà per titolo Teatro e Cinema in Epoca Fascista. I saluti saranno a cura del dottor Marco Botta, direttore del Museum of Operation Avalanche, e dell’avvocato Mario Conte, sindaco della città di Eboli. Introdurrà i lavori il professor Massimo Mirra, cultore della materia presso l’Università degli Studi di Salerno, critico cinematografico ed esperto rosselliniano; interverranno la professoressa Mariangela Palmieri, docente di Storia del Cinema presso l’Università degli Studi di Salerno, e ovviamente vi sarà il professor Pasquale Iaccio, fungerà da moderatore il dottor Luigi Nobile, direttore artistico del Museum of Operation Avalanche. La prefazione del libro è del prof. Guido D’Agostino che è uno studioso notissimo di storia politico-istituzionale del periodo moderno e contemporaneo, docente universitario e grande esperto della storia napoletana, nonché presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza dell’antifascismo e dell’età Contemporanea “Vera Lombardi”. Tra le sue pubblicazioni, Le Quattro Giornate di Napoli (dal 28 settembre al 1° ottobre 1943), Newton Compton Editori, Roma, 1998. L’interessantissimo discorso si snoderà potendo toccare vari e controversi temi, quali l’avvento del sonoro, la depressione economica che aumentò la crisi del cinema italiano, basti pensare che nel 1931 si produssero soltanto 13 film, poi vi fu la reazione del fascismo con la politica protezionistica e con i sussidi per la produzione solo ed esclusivamente nazionale, eliminando quasi del tutto la circolazione dei film stranieri. Nel 1932 si inaugurò per la prima volta la Mostra del Cinema di Venezia, nel 1935 venne aperto il Centro Sperimentale di Cinematografia, e nel 1937 nacque Cinecittà. Ma ormai era chiaro che il regime pensava e considerava il cinema quasi solo come un potentissimo strumento di costruzione del consenso. Evento da seguire.

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