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”Non solo Napoli, anche l’Olanda e Cuba sono al lavoro per trovare una soluzione contro il Coronavirus. Da Napoli parla il prof. Ascierto: ”

In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brainstorming fatto con il dr Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr Ming, la professionalità dei dr Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr Botti, sono tutti elementi che sabato 7 marzo ci hanno portato ad incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato.

In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché TUTTI fossero in grado di poterlo utilizzare in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con il consueto cauto ottimismo e sempre consapevoli che è solo l’unione a fare la forza… nel frattempo parte la sperimentazione di AIFA. Ce la faremo di sicuro!!”

Lo studio di Cuba

Il Presidente di Biocubafarma, Dottor Eduardo Martínez Díaz, con altri funzionari dell’entità, partendo dall’implementazione in Cuba del Piano per la Prevenzione e il Controllo del nuovo coronavirus SARS Covid-19, ha tenuto una conferenza stampa per precisare la strategia che garantisce la produzione dei  22 medicinali che formano parte de protocollo per il trattamento diretto della malattia. Martínez Díaz, ha informato che il gruppo di Biocubafarma sta considerando l’esperienza della Cina attraverso il lavoro pubblicato da un’associazione farmaceutica di questo paese, che ha diffuso una guida per la scoperta e il trattamento del coronavirus. «Il primo medicinale che si raccomanda nella guida è l’Interferone, un prodotto che si fabbrica qui a Cuba e in un’impresa cubano-cinese, ubicata nella provincia di Jilin, del quale abbiamo tutte le capacità per somministrarlo al sistema di salute nell’Isola e a livello internazionale», ha segnalato il dottore. Eulogio Pimentel Vázquez, direttore generale del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, ha specificato che attualmente si conta su un totale d’Interferon pronto per i casi che, si stima, si potrebbero manifestare a Cuba in un periodo di tre – sei mesi. Poi ha segnalato che: «Abbiamo nell’inventario del prodotto in processo, una quantità che equivale a quella necessaria per trattare il totale dei casi contagiati in Cina». Pimentel ha assicurato che il Centro ha la capacità non solo di rispondere alla possibile crescita della domanda di Cuba, ma anche di soddisfare le 15  richieste ricevute da altri paesi,  d’informazioni e d’acquisto. Marta Ayala Ávila, vicedirettrice del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, ha spiegato che gli interferoni sono molecole che lo stesso organismo produce di fronte agli attacchi virali e sono la prima risposta organica del sistema immunitario per combattere i virus. Nei focolai precedenti di coronavirus, il SARS nel 2002 e il MERS nel  2012,  si utilizzarono gli interferoni per l’assistenza e il trattamento delle persone contagiate. Studi pubblicati successivamente, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,  dimostrarono che questi virus, invece d’indurre la creazione d’interferoni nell’organismo diminuiscono la produzione di queste molecole e per questo il medicinale  è efficace nel trattamento del  Covid-19, ha puntualizzato Ayala. La funzionaria ha segnalato che stando ai riferimenti ricevuti sull’esperienza in Cina, il prodotto è stato usato anche per le persone vulnerabili e per l’assistenza medica preventiva, così come nei malati in forma di nebulizzazione, perchè è una via rapida per giungere ai polmoni e agire nelle tappe precoci dell’infezione.

Dall’Olanda

All’inizio di quest’anno, il laboratorio di Xavier Saelens (VIB-UGent) aveva annunciato la scoperta di un anticorpo unico in grado di neutralizzare il virus che causa covid-19. Lunedì il VIB ha rivelato in una dichiarazione di aver stabilito che l’anticorpo può neutralizzare una variante di laboratorio del virus, “che rappresenta un significativo passo avanti nello sviluppo di un possibile farmaco antivirale contro il nuovo coronavirus”. Secondo il laboratorio, “i nuovi risultati indicano che l’anticorpo potrebbe impedire al nuovo coronavirus di infettare le cellule umane”. Inoltre, potrebbe anche “essere prodotto su larga scala usando processi di produzione comuni nell’industria biofarmaceutica”.”A differenza dei vaccini, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello lo “Sportello dei Diritti”, un anticorpo fornisce una protezione immediata, sebbene di durata inferiore. Il vantaggio di questo approccio rispetto ai vaccini è che i pazienti non devono produrre i propri anticorpi. Anche gli operatori sanitari o quelli a maggior rischio di esposizione al virus possono beneficiare di una protezione immediata “, afferma la nota. Sono attualmente in corso esperimenti per confermare questi risultati utilizzando il ceppo patogeno di coronavirus e i ricercatori VIB stanno anche preparando la fase preclinica del test per il trattamento contro i coronavirus. Il team di scienziati guidato da Xavier Saelens ha lavorato su un potenziale trattamento per l’infezione virale dall’inizio dell’epidemia di coronavirus. “L’anticorpo è stato sviluppato in collaborazione con due gruppi di ricerca negli Stati Uniti”, afferma VIB-UGent.

Fonte: https://internapoli.it/

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