Ennesima domenica da incorniciare per il Milan di Stefano Pioli. I ragazzi terribili del mister parmigiano espugnano il Ciro Vigorito, dopo una partita colma di emozioni e capovolgimenti di fronte. Ritorno alle origini per Pippo Inzaghi, partita speciale per lui e dai mille risvolti, dalle mille sfaccettature. Bene i padroni di casa, mai domi e autori di una prestazione degna di nota. I giallorossi hanno dimostrato carattere, grinta e trame molto intriganti, rese vane in talune circostanze da una sterilità offensiva che appare preoccupante, per la mole di gioco ed occasioni espresse dai campani. Ma di fronte c’era la capolista, un Milan in uno stato di grazia che ormai si sta tramutando sempre più in una conferma, trascinato dalla prodezza di Rafael Leào. Rete spettacolare quella del portoghese, in grado di chiudere nella ripresa, un match complicato. E se i rossoneri riescono a conquistare tre punti vitali per la corsa al tricolore in dieci per più di un’ora di gioco, causa espulsione di Tonali alla mezz’ora, forse è giusto riconoscere i meriti di un gruppo inarrestabile. Il Milan è davvero una grande squadra. Se a questo si sommano le assenze illustri di Theo Hernandez, Bennacer, Saelemaekers e soprattutto di Zlatan Ibrahimovic, appare sempre più evidente l’alto grado di consapevolezza e maturità raggiunte. E mercoledì a San Siro sarà di scena la Juventus di Cristiano Ronaldo. Niente duello rusticano con il numero undici svedese, ma partita dal fascino indiscutibile, per storia e tradizione. Il Milan sta tornando, il Milan è tornato. Un bene per il calcio italiano ed europeo.
Trentasette punti in classifica per il Milan, 36 per l’Inter di Antonio Conte. Sei goal rifilati ad un Crotone francamente inadeguato, sugli scudi Lautaro Martinèz (autore di una tripletta) e Hakimi. La certezza porta in dote il nome di Romelu Lukaku. Il numero nove, è certamente tra i centravanti più forti dell’intero panorama europeo e, domenica dopo domenica il belga sta ripagando l’investimento fatto dalla proprietà un anno e mezzo fa. I nerazzurri corrono, pressano e lottano per il loro mister. Dopo la clamorosa ed inattesa eliminazione in Champions League ai danni dello Shaktar, è cambiato qualcosa ad Appiano. Cinque vittorie consecutive, alle quali ne vanno aggiunte tre precedenti contro Torino, Sassuolo e Bologna. L’Inter sa solo vincere. Per rosa, qualità e motivazioni è senza dubbio la più accreditata per la vittoria del campionato, grazie soprattutto alla ritrovata vena realizzata di Lautaro Martinez, spalla e compagno di reparto ideale di Big Rom. Tante le note liete per il mister salentino, come la crescita esponenziale sull’out di destra di Hakimi. Elogi da parte dello stesso Conte a fine match, e come dargli torto. Sono cinque le marcature per il marocchino, esterno potenzialmente in grado di pervenire alla doppia cifra in campionato.
Trionfa anche la Roma di Paulo Fonseca all’Olimpico. Autore del goal vittoria Edin Dzeko. Una Roma certamente in versione “risparmio energetico”, poco brillante ma che con il minimo sforzo abbatte la Sampdoria del grande ex, Claudio Ranieri. I giallorossi si confermano la terza forza del campionato, ma adesso tocca alla società, Friedkin in primis e all’avvento di Tiago Pinto in seconda battuta, portare una ventata fresca, possibilmente con innesti di valore, di cui necessita l’allenatore portoghese. La coperta giallorossa è estremamente corta, e rinforzare la squadra deve essere un must per tutto l’ambiente capitolino. Migliorare, scovare i calciatori giusti per non regredire e scivolare in zone meno nobili. La Roma è lì, la Roma è terza. Plauso a Fonseca, al suo staff e ai calciatori che mai come quest’anno hanno intenzione di recitare un ruolo da protagonista in Serie A.
In netto rialzo le quotazioni del Napoli di Rino Gattuso. Che il Napoli avesse un organico di livello, era palese, evidente. Che il Napoli denunciasse limiti di personalità, lo era altrettanto. Gli azzurri annientano alla Sardegna Arena un Cagliari timido, remissivo, quasi mai pericoloso se non nell’occasione fortuita del pareggio di Joao Pedro, e con il Cholito Simeone. Protagonista indiscusso tra le fila degli ospiti, certamente Zielinski autore di una doppietta da urlo, da vero campione. Tabellino completato ed arrotondato dalle marcature di Lozano e Lorenzo Insigne, su calcio di rigore. Gli uomini di Gattuso, privi di Koulibaly, Mertens e Osimhen, hanno dimostrato, laddove ve ne fosse bisogno, qualità, tecnica ed organizzazione di gioco. Le statistiche parlano chiaro: il Napoli è primo per occasioni create, ed è la squadra che concede meno tiri in porta agli avversari. I partenopei salgono al quarto posto, con una partita da recuperare, contro la Juventus, all’ Allianz Stadium. Chi vincerà, si iscriverà di diritto alla lotta scudetto. Napoli sogna.
Sempre Cristiano Ronaldo, nel segno di Cristiano Ronaldo. La Juventus schianta nel posticipo serale, l’Udinese di Gotti per 4-1. Ennesima doppietta per l’asso portoghese, strabiliante per numeri, giocate e reti segnate. Un calciatore sempre decisivo, tanto che, in sua assenza, la Juventus ne risente e parecchio. In rete anche Chiesa e Dybala. Nonostante la vittoria però, i bianconeri restano un cantiere aperto, una squadra in costruzione, alla ricerca della propria identità e compattezza. Tante, troppe le sbavature in fase difensiva, gli avversari non sempre perdonano e l’asticella in termini di attenzione deve essere indiscutibilmente innalzata. Pirlo predica calma, ma si sa a Torino di calma c’è n’è ben poca. Anche il match contro l’Udinese ha evidenziato problematiche da non sottovalutare: la Juventus dipende tanto, troppo da Ronaldo. Enormi le voragini lasciate da una difesa troppo disattenta e discontinua. L’ex centrocampista del Milan, necessita senza dubbio di una punta e di un centrocampista di livello, ma qualsiasi ragionamento di questo tipo sarà rimandato alla sessione estiva di calciomercato. Il denaro scarseggia, urge qualche idea, serve estrarre il coniglio dal cilindro.
L’Atalanta di Gasperini strapazza il Sassuolo di Roberto De Zerbi. La Dea torna ad annichilire i propri avversari. Zapata mattatore, di livello assoluto la prestazione di Freuler ed Ilicic. Lo sloveno sta tornando quel calciatore che aveva incantato, nella passata stagione, in Italia e in Champions con la sua classe cristallina. Straordinario l’apporto che sta fornendo Pessina sulla trequarti, di rientro dal prestito all’Hellas. L’ Atalanta è una macchina perfetta, con ingranaggi e meccanismi oleati, difficili da scalfire. La notizia che fa riflettere e che muove in tale direzione è l’assenza ormai perenne del Papu Gomèz. Oggetto misterioso l’argentino, frattura insanabile con il mister piemontese e destinato alla partenza in questo fitto e decisivo mese invernale di Gennaio. Il calciomercato apre le danze proprio oggi 4 gennaio 2021, e tanta è la curiosità attorno al numero dieci orobico. Lazio ed Inter le soluzioni più intriganti ma al tempo stesso intricate. Occhio al Milan di Maldini e Massara, sempre vigile nonostante le smentite di rito. In considerazione piste estere, ma complesse per stile di vita, quotidianità ed abitudini. Nel frattempo la banda di Gasperini infrange record, vince e ha ripreso magnificamente quel percorso interrotto settimane fa, complice una qualificazione sudata ma meritata ottenuta in Champions League.
Focus finale che concerne Lazio e Verona. Che i biancocelesti siano in emergenza, falcidiati dagli infortuni da inizio stagione appare chiaro ed indiscutibile. Nessuna giustificazione però, per una squadra, quella di Inzaghi che puntualmente, sul più bello pecca in cinismo e si scioglie come neve al sole. E ciò si è verificato anche Marassi, 1-1 il risultato finale. A Ciro Immobile ha risposto un Mattia Destro rinfrancato. Fase difensiva abulica, a tratti sconcertante per i biancocelesti. Non basta più il solo Acerbi, unico baluardo nella difesa a tre capitolina. Urge intervenire, troppe le occasioni sfumate in estate, in fase di campagna acquisti. Certo è che Inzaghi meriterebbe maggiore supporto, in termini di organico a disposizione. Sarà estremamente dura quest’anno centrare il quarto posto.
Per una Lazio molle, sfilacciata e in debito di ossigeno, c’è un Verona formato super. Sono ventitré i punti in classifica, a meno tre dal Sassuolo sesto, caduto rovinosamente a Bergamo. MVP quel Mattia Zaccagni ormai sulla bocca di tutti, sul taccuino di top club italiani e sempre più in orbita Nazionale. Antenne dritte per Roberto Mancini. Rovesciata spettacolare e tre punti in cascina per gli scaligeri. Sublime il lavoro di Juric, destinato a volare senza dubbio verso lidi più prestigiosi, con ambizioni maggiori. Palla al presidente Setti: cosa vorrà fare il Verona da grande?
Fonte foto: Pianeta Genoa 1893.