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Nell’ultima riunione UEFA, tenutasi ieri in videoconferenza con i rappresentanti delle 55 federazioni affiliate, i dirigenti dell’Associazione dei club europei e delle Leghe europee, sono state discusse le soluzioni per affrontare l’emergenza coronavirus che ha ormai compromesso tutto il mondo dello sport. Le parti hanno discusso e concordato all’unanimità i principi di un piano di emergenza relativo alla stagione sportiva 2019-2020 che detta:

  • FASE FINALE EUROPEI, 11 giugno-11 luglio 2021
  • FINALE CHAMPIONS LEAGUE, ipotesi il 27 giugno 2020: data ipotizzata dalla UEFA per disputare la finale ad Istanbul. Per poter rispettare questo programma, la UEFA ha ipotizzato sette possibili date per il ritorno in campo: 14 e 28 aprile, oppure 5, 12, 19 o 26 maggio, o addirittura 13 giugno.
  • FINALE EUROPA LEAGUE, ipotesi il 24 o 25 giugno 2020.
  • SERIE A, ipotesi 25 aprile 2020: tornare a giocare, anche se a porte chiuse, prima dell’inizio di maggio consentirebbe di concludere entro il 30 giugno il campionato (12 giornate più 4 recuperi), le coppe europee e pure di assegnare la Coppa Italia. Il problema è che non c’è la certezza di ripartire in quella data. I dirigenti di Serie A, per andare incontro anche ad una situazione del genere, hanno lavorato anche ad altri prospetti: uno con ripartenza il 2 maggio, uno il 9 e uno il 16. Con questi ultimi due, disputare tutti i turni entro il 30 giugno sarebbe praticamente impossibile.

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