Euro 2024, è un’Italia senza spirito e senza idee: nel primo match degli ottavi di finale la Svizzera di Yakin si impone sugli Azzurri, critiche per Spalletti

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LE FORMAZIONI UFFICIALI DI SVIZZERA-ITALIA:

SVIZZERA (3-2-2-1): Sommer; Schar, Akanji, Rodriguez; Aebischer, Freuler, Xhaka, Rieder; Vargas, Embolo, Ndoye.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian; Cristante, Fagioli, Barella; Chiesa, Scamacca, El Shaarawy.

LA PARTITA

Match che, in avvio, parte con il pressing furente degli uomini di Yakin, copione chiaro e lapalissiano, Svizzera che fa la partita, Italia guardinga e pronta a pungere in contropiede. Azzurri che non riescono ad uscire dalla propria metà campo, duro colpo per Barella intorno al quarto d’ora, centrocampista dell’Inter che però stringe i denti. Xhaka gestisce palla e tempi, trascorrono dieci minuti ed è Embolo a flirtare con il vantaggio, imbeccata di Aebischer tra le linee per il numero sette, destro telecomandato però stoppato dall’ennesimo miracolo di un fantastico Donnarumma. Risposta Azzurra con Chiesa, discesa del numero quattordici stoppato dal duo Akanji-Schar, al 34′ però la Svizzera passa meritatamente in vantaggio con Remo Freuler: Vargas dalla sinistra crossa al centro per l’inserimento dell’ex Atalanta che controlla con il destro trafiggendo con il sinistro un incolpevole Gigio Donnarumma. Italia inerme e inoffensiva, elvetici vicini al raddoppio con la punizione velenosa di Rieder cui si oppone, con l’ausilio del montante, il numero uno del PSG. Seconda frazione di gara che si apre con la perla di Vargas, azione elementare della squadra di Yakin che libera il destro dell’esterno, palla che termina la sua corsa nel sette, alla sinistra di Donnarumma (46′). Italia che tenta di riaprire il match, complice un auto-palo di Schar a Sommer battuto, poche idee ma soprattutto poca voglia quella messa in campo dagli uomini di Luciano Spalletti. Ndoye è a tratti imprendibile, Retegui subentra in luogo di un acciaccato Barella, centravanti del Genoa che prova immediatamente a scaldare i guantoni di Sommer, senza successo. Scamacca coglie un palo clamoroso su sponda di Zaccagni (74′), Zuber vicino al tris elvetico, per un Italia sterile ed inesistente. Spazio nel finale anche per Frattesi, ma la musica non cambia. Si impone la Svizzera di Yakin, Azzurri eliminati senza appello.

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