Viaggiare significa staccare la spina dalla routine quanto avere l’opportunità di relazionarsi, conoscere e stabilire le differenze che vi sono da una parte del globo all’altra.
Cosa c’è di più entusiasmante? ove magari saper osservare un settore specifico e fare proprio queste labili peculiarità e godere col giusto approccio ciò che viviamo in maniera tradizionale e ciò che invece ci perviene come novità!
Come spesso mi piace fare, scrivo del settore enologico, sottolineando un ramo divenuto veramente un perno economico-commerciale di forte espansione e continua crescita sia nel Bel Paese che in tutte le altri regione vitivinicole del mondo:
L’ Enoturismo!
Oggi mi va di prendere in considerazione cosa e come ci piace farlo in Italia, e cosa e come piace farlo negli States.. il vino e le attività ad esso annesse, chiaramente!
Che faccia ha un’azienda?
In Italia, le aziende sono di piccole dimensioni e a conduzione familiare. Si ha molta più probabilità, recandosi in cantina, di trovare ospitalità dal titolare e i suoi familiari. Un ambiente accogliente e intimo ma con il doversi adattare ai ritmi delle piccole aziende dove tutti fanno un po’ tutto, e per questo motivo non sempre aperte alle visite, soprattutto se improvvisate; Dunque meglio far prima un colpo di telefono!
Negli USA, le aziende sono grandi e spesso fanno parte anche di cooperative o società. All’accoglienza c’è del personale addetto, formato e qualificato, che vi guiderà per il percorso scelto. Le cantine sono sempre aperte agli ospiti sia per visite ai vigneti che per degustazioni; è sempre bene ricercarsi una piccola prenotazione iniziale giusto per essere tranquilli, ma è quasi da escludere l’opportunità di poter chiedere al titolare il perché di quel vigneto, o etichetta!
Come si degusta?
In Italia, la degustazione è spesso accompagnata da cose buone da mangiare, magari prodotti tipici del territorio che vanno a completare con una sorta di abbinamento cibo-vino scelto ad hoc, con la probabile fortuna di avere il calice più pieno del solito!
Negli USA, la situazione si presenta leggermente più tecnica; i tour enogastronomici sono improntati sulla degustazione del vino e lo studio di esso. Spesso ritroviamo una maggiore quantità di vini da esaminare.
Come viene speso il tempo insieme ai Vigneron?
In Italia, l’incontro tende a richiedere tempo. Ci si immerge nel loro mondo, camminando nei vigneti, osservando il lavoro effettuato che parte dalla natura e arriva fino ai serbatoi e le possibili barrique di corrispondenza, ai piccoli shop riservati, con un racconto suggestivo che racconta di generazione in generazione la partenza e la futura evoluzione; tra le parole degli interlocutori si percepiscono ansie e sogni di un duro ma affascinante lavoro.
In USA, è normalità ritrovarsi in gruppi numerosi e ambienti uno diverso dall’atro, spiazzali o sale di degustazione, dove un tecnico o sommelier vi presenta i vini prodotti e quelli di disponibile beva, con eventuale acquisto degli stessi. Un colpo d’occhio ai vigneti e terreni infiniti, dove però non è detto che potremmo entrare dentro e sporcarci le scarpe;
Insomma, in entrambi le circostanze ci ritroviamo dinanzi ad esperienze emozionali, che non fanno altro che arricchire la visione del vino nel mondo e, aggiungerei, sguardi e disamine essenziali per un bagaglio culturale che intendiamo rendere oltre che ricco, completo!