Martedì 23 febbraio 2021.
Serata da depennare dal calendario biancoceleste e da rimuovere immediatamente dalle teste degli uomini di Simone Inzaghi. Serata che ha visto due compagini confrontarsi allo stadio Olimpico di Roma, da un lato la Lazio, dall’altra i campioni d’Europa e del Mondo in carica, il Bayern Monaco di Hans-Dieter Flick. Tanta, troppa la differenza tra le due squadre, il risultato?
1-4 per i rossi di Germania.
Dominio tedesco per tutti i 90′, Lazio molle, impaurita, deconcentrata. Approccio rivedibile quello di Reina & compagni, autolesionisti in più frangenti, nonostante la netta e visibile superiorità tecnica dei propri avversari. Vedere giocare il Bayern, desta scalpore. Una corazzata, nel vero senso del termine, indiscutibilmente la favorita, anche per questa edizione di Champions League.
Al 9′ retropassaggio sciagurato da parte di Musacchio che nell’intento di scaricare il pallone al suo portiere, colpisce in modo goffo e maldestro la sfera con il tallone, sfera sulla quale si avventa come un falco sua maestà Robert Lewandwoski che salta facilmente Reina e firma lo 0-1.
Partenza horror per i capitolini.
Dieci minuti più tardi, precisamente al 19′ la Lazio reclama un panalty. Episodio dubbio, che vede Milinkovic Savic sgambettato da Jerome Boateng, ai limiti dell’area di rigore, ma il signor Grinfeld, lascia correre.
E dopo 5′, ecco l’ennesimo ceffone: avvia l’azione Alphonso Davies, bello lo scambio tra Leon Goretzka e Musiala (talentino tedesco classe 2003), con quest’ultimo che si ritrova lo specchio della porta spalancato per il 2-0, piazzando con un colpo di biliardo, il pallone nell’angolino basso di sinistra.
Esce un Musacchio in stato confusionale, entra Lulic. Scala Marusic nei tre di difesa ma… cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia.
Enormi le crepe, le voragini che puntualmente spalancano le porte a contropiedi micidiali, orchestrati e conclusi alla perfezione da Coman, Sanè e Lewandowski. E al 42′, poco prima dell’intervallo, proprio il numero 10 bavarese, firma il 3-0. Grossolano errore in mezzo al campo prima di Lucas Leiva poi di Patric, che scatenano la fuga solitaria di Kingsley Coman. Sterzata, sinistro secco al quale si contrappone Pepe Reina, tap in vincente di Sanè, appostato nell’area piccola.
Grandina all’Olimpico.
E la ripresa comincia ancora peggio per i biancocelesti, annichiliti, storditi dal feroce pressing tedesco. Bayern monumentale, asfissiante.
Unico, incontrastabile il leit motiv di serata. Pressione sulla linea difensiva laziale, recupero palla rapido, possesso palla, triangolazioni.
Altro contropiede ed altro goal. Al 47′ su uno spunto di Sanè, l’ennesimo verrebbe da dire, la Lazio cade per la quarta volta, definitivamente. Questa volta tocca a Francesco Acerbi insaccare la propria porta, con uno sfortunato autogoal.
Le squadre si allungano inevitabilmente, il Bayern si scopre e ne benficia il “Tucu” Correa, che con una serpentina degna di nota, si sbarazza nello stretto della retroguardia tedesca e con un rasoterra imparabile, fulmina un, fino a quel momento, inoperoso Manuel Neuer (49′).
Da qui in poi, i ritmi calano sensibilmente. Gli ospiti, forti delle quattro marcature, arretrano e amministrano. La Lazio ci prova con Lazzari ed Immobile, ma senza sortire l’effetto sperato.
Riassunto di serata?
Lazio arrendevole, scossa e tramortita.
Bayern Monaco impressionante per qualità, mentalità e tecnica individuale.
Il ritorno all’Allianz sarà una formalità per la squadra di Flick, che si candida autorevolmente per conquistare e sollevare la settima Champions League della sua storia.
Prova di forza disarmante.
LE PAGELLE: LAZIO-BAYERN MONACO 1-4
LAZIO(3-5-2): Reina 6; Musacchio 4, Acerbi 5, Patric 4,5, Lazzari 5,5, Milinkovic Savic 5, Lucas Leiva 5, Luis Alberto 5,5, Marusic 5,5, Correa 6, Immobile 5. ALL: Inzaghi 4,5
BAYERN MONACO(4-2-3-1): Neuer 6; Sule 6,5, Boateng 6, Alaba 6,5, Davies 6,5, Kimmich 6,5, Musiala 7, Goretka 6,5, Sanè 7,5, Coman 7, Lewandowski 7. ALL: Flick 7
Fonte foto Getty Images.