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La Campania è zona arancione Covid nel nuovo Dpcm di novembre. Lo dirà a breve una circolare del ministero della Salute arrivata dopo la pubblicazione del Dpcm in Gazzetta Ufficiale Significa che al momento è considerata rischio alto ma non al massimo livello. Resta un quadro drammatico: siamo al 44% dei posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid e il tetto critico era il 30. Percentuale record, il 21,5 per cento, il rapporto tamponi-positivi in Campania secondo i dati dell’Unità di  crisi oggi. Abbiamo  2.971 positivi, uno ogni 5 tamponi effettuati. In aumento purtroppo i morti, 48 negli ultimi 2 giorni.

La Campania è zona arancione Covid nel nuovo Dpcm di novembre. Lo dirà a breve ufficialmente la circolare del ministero della Salute arrivata dopo la pubblicazione del Dpcm in Gazzetta Ufficiale. Significa che la Campania è stata considerata di seconda area, cioè una di quelle zone in cui il livello del contagio è medio-alto, condizione che potrà tuttavia essere rivalutata non prima di 15 giorni dal ministero della Salute coi tecnici del Cts e con la Regione.

Il Dpcm Conte entra in vigore giovedì 5 novembre e fino al 3  dicembre e prevede una serie di restrizioni che saranno applicate tenendo anche conto delle ordinanze della Regione, più restrittive in alcuni casi.

Vediamo le novità: è vietato lo spostamento tra i Comuni nelle aree arancioni. I  ristoranti sono chiusi tutto il giorno. Per le scuole lo scenario per area Arancione prevede Dad (didattica a distanza) solo per le superiori e lezioni in presenza fino alla terza media ma in Campania le scuole sono già tutte chiuse tranne il primo anno di Università.

Aperti i servizi essenziali, farmacie e supermercati (ma anche edicole e tabaccai). Vietati spostamenti da e per le regioni ad alto rischio, in area ‘rossa’, ma anche in quelle che rientrano nella cosiddetta zona ‘arancione’. Coprifuoco alle ore 22 fino alle 5, ad oggi stando all’ordinanza regionale era dalle ore 23 .

Zona Arancione in Campania: le regole
coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
vietato lo spostamento tra i Comuni nelle aree arancioni;
vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio;
centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno;
negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali
mercati chiusi, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari;
didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie;
capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%);
musei e mostre chiusi;
corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
Ieri e stanotte la classificazione della Campania è stata oggetto di diatriba al tavolo tecnico-politico con Regioni e governo. Il governatore Vincenzo De Luca non ha mai fatto mistero di volere misure non territoriali ma nazionali (ergo: chiusura, nuovo lockdown italiano). Non è andata così e De Luca ha spinto per far valutare verso il livello di massima gravità la Campania, cosa che non è stata accettata. Il governatore ha commentato negativamente il dpcm.

Ciro Pellegrino

www.fanpage.it/

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