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LA SCHEDA- Carpi, 3 Ottobre 2000. Questa la data da cerchiare in rosso sul calendario, è in tale contesto spazio-temporale che nasce Alessandro Zanoli, difensore della Salernitana, in prestito dal Napoli, proprietario del suo cartellino. La corsia destra il suo habitat naturale, ma il suo autentico punto di forza è certamente la duttilità, abile infatti nel ricoprire la corsia apposta e, all’occorrenza in una difesa a tre, in qualità di braccetto. Forte presenza fisica, velocità, acume tattico, queste le prerogative sulle quali, di fatto, Alessandro, nel corso della sua breve carriera, è cresciuto esponenzialmente, facendosi notare dagli addetti ai lavori, con l’occhio sempre vigile del suo ex allenatore, attualmente CT della Nazionale, Luciano Spalletti.

 LA CARRIERA- Cresce calcisticamente nel settore giovanile del Carpi, per poi nel 2018, approdare nella scuderia partenopea, prima in prestito, poi a titolo definitivo, per la modica cifra di 1,5 milioni di euro, somma questa versata dallo stato maggiore campano direttamente nelle casse emiliane. La prima stagione da professionista (2020/2021) però è con il Legnago, società calcistica italiana sita in provincia di Verona, il debutto il 26 Settembre, nell’incontro pareggiato 2-2 contro il Vis Pesaro, sette giorni più tardi la sua prima esplosione di gioia, il goal contro il Ravenna. Concluderà la sua esperienza, appena ventenne, con trentasette apparizioni, una rete e tre assist.

RITORNO ALLA BASE- Il 20 Settembre 2021 bagna il suo esordio in Serie A, subentrando in luogo di Mario Rui, nell’alveo del match poi vinto dagli azzurri per 4-0 contro l’Udinese, ad inizio Novembre invece il debutto in Uefa Europa League, sul campo del Legia Varsavia, il 3 Aprile 2022 la prima maglia da titolare. Dove? A Bergamo, sull’ostico e mai banale campo della Dea, concludendo una stagione fondamentale per la sua maturazione, con tredici presenze totali.

UNA NUOVA DIMENSIONE- Il sussulto d’orgoglio, la scarica di adrenalina però va segnalata nella stagione 2022-2023, in occasione di Ajax-Napoli, match valevole per i gironi della massima competizione europea, la Uefa Champions League. Partenopei che, guidati dalla “sapienza Spallettiana”, rincasano con un perentorio e roboante 1-6, dalla tana dei Lancieri, dove Alessandro imprime il suo nome subentrando sul rettangolo verde, in uno dei tempi del calcio, in luogo del capitano, Giovanni Di Lorenzo, autentico faro e punto di riferimento per il giovane ma che, a poco a poco, rallenta la crescita di un ragazzotto con un’immensa voglia di sorprendere. Motivo per il quale, di comune accordo con il suo agente, decide di lasciare momentaneamente il Golfo, per trasferirsi, in prestito, sotto la Lanterna, alla corte di Dejan Stankovic, in un’operazione che porta Bereszyński alle pendici del Vesuvio. A Genova Alessandro trova la sua dimensione, la naturale conseguenza? Una costante titolarità, in una piazza per giunta estremamente calda, nella quale occorre decisamente avere la personalità dei grandi, personalità mostrata in due circostanze nel dettaglio, (19 Marzo & 15 Maggio), alla luce delle reti inflitte prima all’Hellas Verona, poi all’Empoli tra le mura amiche.

UNA NUOVA SFIDA- Fa ritorno in quel di Castelvolturno pronto per affrontare al meglio la nuova stagione sportiva (2023-2024) ma, nel Gennaio del medesimo anno, complice un rapporto mai sbocciato con Rudi Garcia prima, Walter Mazzarri poi, decide di volere più spazio, più minuti proprio nell’ottica di non arrestare il suo percorso di crescita. Stavolta però il viaggio è decisamente breve, la distanza da coprire con Google Maps alla mano è di 78 Km che separano il Diego Armando Maradona dallo stadio Arechi, fortino granata.

IL SOGNO- Terminerà la stagione alla corte del presidente Iervolino, con un chiaro intento, tornare, questa volta da protagonista ad indossare la maglia azzurra, alla luce della rivoluzione che, in estate, colpirà i partenopei. Faccia pulita, ragazzo esemplare, l’evoluzione di AZ, è palese, tangibile. L’auspicio è l’affermarsi in un top team che, di fatto, gli spalancherebbe le porte ad una chiamata azzurra, un azzurro targato Italia, ovviamente.

Sullo sfondo le parole al miele del suo mentore, Luciano Spalletti, “diventerà fortissimo”, chiosava recentemente il tecnico toscano.

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