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Era dal 1991 che l’Italia non aveva in dotazione i cosiddetti missili guidati a breve gittata, quando, alla fine della Guerra Fredda, il missile MGM 52 “Lance” è stato dismesso dai nostri arsenali. Era un’arma tattica che poteva essere caricata anche con testate nucleari, in forza a molti eserciti della NATO, e la sua gittata era vicina ai 130 km, con il suo motore a razzo si muoveva a velocità prossima ai Mach 3. Il nostro Esercito l’ha utilizzato in quanto facente parte dello schieramento Atlantico, poi ovviamente gli assetti strategici sono cambiati e si ritenne opportuno non avere più in dotazione questo tipo di armamento. Ora però il Ministero della Difesa ha chiesto di nuovo questa tipologia di missile che, nella sua avanzatissima versione, si denomina MGM 140 ed è prodotto dalla Lockeed Martin Missiles & Fire Control. Si parla di 21 piattaforme da lancio montate su grossi autocarri M142, che possono a loro volta trasportare un solo missile M140 oppure sei razzi. Il massiccio camion può viaggiare a circa 90 km all’ora e la gittata del missile tocca i 300 km, raggiungendo in volo velocità superiori a mach 3 (3 volte la velocità del suono) e l’altezza massima di 50 chilometri. il Ministero ha parlato di ragioni che riguardano la difesa dello Stato, del territorio nazionale e della popolazione, e delle esigenze di salvaguardare le truppe dispiegate in eventuali scenari di guerra, considerato probabilmente anche e soprattutto il panorama regionale e internazionale che si sta delineando. Per quanto concerne il costo dei 21 sistemi di missili tattici ATACMS (Army Tactical Missile System), e dell’intero pacchetto di addestramento e supporto logistico, le cifre si aggirano intorno ai 960 milioni di euro, circa 45 milioni a piattaforma.

Fin dall’inizio della Guerra Fredda si ebbe bisogno di un sistema missilistico che riuscisse a colpire oltre la normale portata dei cannoni utilizzati sui campi di battaglia quantomeno di quelli mobili, non sistemati in casamatta, e che potesse trasportare anche testate nucleari, oltre che convenzionali. Così, già nel 1953 con la contrapposizione dei blocchi pienamente delineata, venne introdotto in servizio Il missile MGR1 “Honest John”, letteralmente “Giovanni l’Onesto”, che andava a introdurre negli scenari di guerra questa capacità di colpire obiettivi a 25 km, con testate convenzionali oppure con testate nucleari. Il missile aveva un peso complessivo che si aggirava intorno ai 2.200 kg e la testata nucleare W31 che poteva trasportare arrivava a 40 chilotoni di potenza (quella sganciata su Hiroshima ne aveva 15). La lunghezza del missile era di circa 8 m, con un diametro di 76 cm. Venne dato in dotazione praticamente a tutti gli eserciti che facevano parte del Patto Atlantico, Stati Uniti, Italia, Corea del Sud, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Grecia, Giappone, Norvegia, Olanda e, successivamente, anche a Taiwan e Turchia.

Il generale Holger Toftoy, dell’Esercito Americano, fin dall’ultimo periodo della seconda Guerra Mondiale fu incaricato di seguire le attività di ricerca, sviluppo e produzione dell’industria missilistica nazista, individuando personale, dati relativi alle temibili bombe-razzo V1 e V2, e raccogliendo tutto ciò che rimaneva del temibile arsenale tedesco. Nella prima metà degli anni cinquanta, si trovava in un poligono militare nel New Mexico, ove appunto stavano testando questo primo missile statunitense MGR1, il cui utilizzo non aveva i favori dei vertici delle forze armate. Mentre controllava un punto d’impatto del missile si imbatté in un texano che puntualmente contestava ogni qualsivoglia affermazione dell’alto ufficiale, con vivaci rimostranze. L’allora colonnello Toftoy, più meravigliato che contrariato, fece presente all’interlocutore questa sua particolare caratteristica, e il texano rispose precisando che il proprio soprannome era, manco a farlo apposta, “Honest John”, cioè “Giovanni l’Onesto”, e che il parlar chiaro con tutti era una sua precipua caratteristica. L’ufficiale, di ritorno da questa sua missione, chiese ai responsabili del progetto se il missile avesse già un nome, e non l’aveva, proponendo allora proprio “Honest John”, che ovviamente venne approvato. La nuova dotazione di missili da parte nel nostro Esercito rappresenta un passo storico, era infatti dal 1991 che l’Italia non aveva più vettori con tali caratteristiche, allorché venne smobilitata la III Brigata Missili “Aquileia”, unità che aveva svolto un ruolo fondamentale nello schieramento delle forze NATO durante la Guerra Fredda. La brigata era infatti dispiegata nell’estremo nord-est della nostra penisola, proprio lungo l’ultima linea di confine con gli schieramenti del Patto di Varsavia, avendo in dotazione, all’epoca della smobilitazione, i temibilissimi missili MGM 52 “Lance”, di tipologia SS, da surface-surface, cioè terra-terra, ovvero lanciati da terra per colpire obiettivi situati a terra. La gittata di queste armi era di circa 130 chilometri, raggiungevano durante il lancio la velocità massima di mach 3 e potevano trasportale cariche convenzionali o testate nucleari dalla potenza di 100 chilotoni. La guerra in Ucraina e le tragiche ostilità in Medio Oriente hanno reso sempre più scivolose le vie dell’etica e della responsabilità, collettiva e personale, nella costruzione di contesti di pace. Dietrich Bonohoeffer, teologo protestante e docente presso la facoltà di teologia dell’università di Berlino dal 1931, berlinese, si batté fortemente contro l’assurdità nazista, perseguitato costantemente dalla tirannia di Hitler. Nel segno della testimonianza coraggiosa parlò apertamente del “silenzio delle Chiese”, paventando una complicità col regime anche di coloro che “stavano alla finestra”, senza pronunciarsi dichiaratamente contro. Nel settembre del 1930 il pastore e teologo andò in America per un ciclo di conferenze, decidendo comunque di ritornare in Germania; nell’aprile del 1943 la Gestapo lo arrestò mettendolo in isolamento. Suo zio, il pluridecorato generale Karl Paul von Hase, aveva da tempo relazioni con alti ufficiali delle forze armate, tutti di parte antinazista, tra i quali il celebre ammiraglio Wilhelm Canaris, capo del servizio segreto di spionaggio tedesco, e prese parte alla famosa congiura contro Hitler, venendo per ciò destinato alla pena capitale. Di conseguenza, anche la situazione del nipote teologo si aggravò, con la sua condanna a morte eseguita il 9 aprile 1945. La profondità del pensiero di Bonhoeffer è straordinaria, difficilmente schematizzabile, ma è certo che egli ha sempre rimarcato con energia la possibilità del singolo di agire con responsabilità, a fondamento dell’etica e della storia. Chiosando un suo pensiero, si può ineluttabilmente raccogliere un possibile, personale, determinato itinerario: “L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé.”

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