“Solo dieci minuti, prometto” è un noir tutto napoletano, che con una narrazione coinvolgente, affronta temi complessi, come la violenza sulle donne, esplorando l’evoluzione del pensiero ossessivo e nefasto degli uomini che le sottomettono.
Martedì 19 novembre, alle 18.15, negli spazi del Comune di Cava de’ Tirreni, sarà presentato l’ultimo libro della scrittrice Nunzia Mazzei “Solo dieci minuti, prometto” (Marlin editore). Dopo i saluti del sindaco Vincenzo Servalli e del consigliere con delega alla Cultura Armando Lamberti, ci sarà l’intervento della docente e socia dell’Assostampa Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone” Concetta Lambiase. Dialogheranno con l’autrice la consigliera comunale Filomena Avagliano, presidente Cpo e l’avvocato penalista Alba D’Antonio, presidente dell’associazione Resilienza Legale. Modera la giornalista Barbara Cangiano. La presentazione del libro aderisce alla campagna di sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza di genere “Posto Occupato”. L’evento ha il patrocinio morale dell’Assostampa Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”.
L’autrice, attraverso una scrittura moderna e tagliente, cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine, trascinandolo in un viaggio emozionale nei vicoli del centro storico di Napoli; fino a farlo simpatizzare anche con personaggi discutibili, complessi e sfaccettati. Il romanzo offre una prospettiva intima sulla condizione umana, mettendo in evidenza le sfumature delle relazioni interpersonali e le sfide che queste comportano, grazie alla capacità della Mazzei nel dipingere una realtà sempre diversa da quella che appare.
“Sono onorata di presentare il mio libro a Cava de’ Tirreni. Ogni giorno si parla di violenza di genere, si legge di uomini che ammazzano donne perché non volevano stare più in una relazione. Ogni giorno donne subiscono violenza sessuale, psicologica, economica, verbale. Mi chiedo se sia possibile fermare questo scempio e se ci sia un modo per farlo. Non bastano i libri, le manifestazioni, le pagine scritte e le belle parole. Non bastano sangue e lacrime, purtroppo. Bisognerebbe ripartire da zero, smantellare le sovrastrutture mentali, rinnegare il passato e rieducare il pensiero. È imprescindibile sradicarsi da una cultura che per troppi anni ci ha insegnato che l’uomo è superiore ed è padrone. È necessario, oggi più che mai, stravolgere tutto, a partire dai sistemi scolastici, inserire il tempo per l’educazione sentimentale, per inculcare sin da bambini che le donne vanno rispettate, e che amare significa prima di tutto accettare la libertà dell’Altro, le sue scelte e la sua autonomia. E imparare a ragionare, perché siamo dotati di un’intelligenza che non possiamo sottovalutare”, spiega l’autrice.
Trama
Filippo, giovane e attraente, conduce una doppia vita: di giorno impiegato modello e di notte socio di Riccardo nella gestione di un giro di prostituzione, nel cuore di Napoli. Tra le lucciole ai margini della strada in attesa dei clienti c’è Vilma arrivata in Italia da Eger. La sua natura selvaggia seduce e confonde Filippo, che la preferisce a tutte le altre. Di fronte al suo sorriso misterioso prova emozioni che non riconosce. I disagi, infatti, affondano le radici nell’infanzia. Una madre anaffettiva e l’improvviso distacco dalla casa paterna hanno influito sul suo sviluppo psichico. La sensazione di perdita dell’oggetto d’amore e la prospettiva dell’abbandono sono vissute da Filippo come una catastrofica perdita di sé. Condizione di cui avrà piena consapevolezza solo nel momento in cui conoscerà Nora, una ragazza perbene. Con lei sarà tutto diverso. Un sentimento nuovo lo travolgerà sin dal primo incontro, tanto da allontanarlo da Vilma. Nora farà parte della sua vita diurna. Con lei Filippo sognerà perfino una famiglia. Ma il sentimento che sente è tutt’altro che amore.
Un passaggio del romanzo “Solo dieci minuti, prometto”
«Camminava senza meta, meditando su quell’equivoco. Gli sembrava di rivedere l’espressione del volto di lei, di Antonio. Le loro facce. In fondo, tutta quella rabbia era stata vana. E sterile. Si chiedeva, ora, cosa avrebbe pensato Nora di lui. Sapeva di aver rovinato il loro pomeriggio, la loro relazione e magari anche l’amicizia tra lei e Antonio. E tutto questo per niente. Tuttavia, su di lui non gravavano sensi di colpa, né la percezione dell’errore commesso. Ho agito così perché ero arrabbiato, si diceva. Se non avessi provato amore e interesse nei suoi confronti, non sarebbe accaduto. Esplorava ogni variabile implicata in quell’atteggiamento e si convinceva che non avrebbe potuto fare altrimenti. Si giustificava e si perdonava da solo, Filippo. La responsabilità era di Nora, certo. Se fosse stata più attenta ai suoi sentimenti, la lucidità di sicuro non l’avrebbe persa.»
Biografia autrice. Nunzia Mazzei vive e lavora a Napoli. Insegnante di lingua francese, editor e traduttrice. Ha pubblicato il racconto Sette lunghi anni nell’antologia Racconti Campani (Historica edizioni, 2020) e il romanzo di formazione Il senso delle cose (Rogiosi, 2023). Ha curato l’edizione italiana del romanzo di Gaël Octavia La fine di Mame baby (Giuseppe de Nicola editore, 2023), pubblicato in Francia da Gallimard.