Il report della British Phonographic Industry sottolinea come nel 2022 siano state vendute, solo nel Regno Unito 195.000 musicassette. La società di analisi Luminate mostra, invece come negli ultimi sette anni le vendite delle cassette siano salite del 443%.
“La rivincita delle cassette è anche a livello locale: ai concerti sempre più band le vendono e produrle è economico” dice Jehnie Burns, docente di Storia e Studi Culturali alla Point Park University di Pittsburgh.
Ma i vantaggi di questo oggetto, per molti della New Generation considerato una reliquia non finiscono qui.
Il discografico Cristian Urzin, cofondatore con Fabio Lupica di Tape It Easy, società che dal 2014 produce musicassette per le major come: Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Fabi Fibra mette in rilievo la facilità dei guadagni.
Spotify e Apple Music offrono un guadagno di dieci euro solo se un brano è ascoltato in streaming da tre mila persone.
La vendita di una sola musicassetta, invece, a quindici euro al banchetto all’*ingresso di un concerto permette di totalizzare la stesse cifra o anche di più, in modo più semplice e veloce.
Ascoltare una musicassetta oggi è inoltre più facile, grazie ai moderni strumenti tecnologici quali: lettori portatili, registratori di alta qualità a doppia cassetta. Insomma nessun limite nemmeno nella sua fruizione.
Per la docente Burns le playlist di oggi non hanno il medesimo coinvolgimento e risultano quasi impersonali. La musica in streaming ci proietta dinanzi una scelta infintia e paralizzante, mentre con una cassetta ci troviamo di fronte a una scelta sentita.
Per il sociologo e ricercatore Benjamin Duster “Il ritorno è anche frutto di una precisa spinta culturale-estetica… dove le cassette, e il mondo di rimandi personali giocano un ruolo cruciale, ricco di fascino”.
Il passato quindi, non rappresenta solo qualcosa di superato e dimenticato, ma ritorna sempre anche se sotto note e luci nuove.
Foto presa dal Web