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Si terrà presso la Sala De Pasquale a partire dalle ore 9:00, il convegno promosso dall’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Latina in collaborazione con la Cooperativa Hanami che affronterà il tema di un intervento ABA e della sua concreta efficacia con persone che presentano una diagnosi di autismo.

Saranno presenti la Dott.ssa Celentano Matilde sindaca del Comune di Latina, la Dott.ssa Tesone Francesca, assessore alla Pubblica Istruzione del medesimo comune.

A prendere la parola affrontando invece, tali tematiche ci saranno la dott.ssa Cannatelli Maria Vittoria, fondatrice della Cooperativa Hanami, psicologa, psicoterapeuta e analista del comportamento BCBA, la dott.ssa Carletti Claudia, TNPEE, educatrice professionale socio-pedagogica, assistente analista del comportamento e la dott.ssa Di Ciancio Federica logopedista con formazione ARM, PROMPT, NOVAFON tecnica RBT in formazione.

Relatrice dell’intero evento sarà invece, la dott.ssa Degli Espinosa Francesca (Ph.D., BCBA-D) analista del comportamento e dottore di ricerca.

Cosa fa nello specifico un tecnico ABA E CHI è?

Il tecnico ABA è un professionista che lavora in contesti sanitari o educativi, con bambini, adolescenti o/e adulti principalmente autistici, che sotto la guida di un supervisore attua programmi educativi, riabilitativi e comportamentali con l’obiettivo di promuovere le loro abilità cognitive, sociali e comunicative, riducendo comportamenti disfunzionali e non utili.

L’acronimo ABA (Applied Behavioral Analysis) sta per “Analisi Applicata del Comportamento” e fa riferimento al “Comportamentismo” una corrente teorica della psicologia che si occupa dello studio del comportamento osservabile in maniera diretta di persone e animali.

In Italia 1 bambino su 77, di età compresa tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico: un deficit del neurosviluppo della comunicazione e interazione sociale. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale i pazienti di sesso maschile autistici, risultano essere 4,4 volte in più rispetto a quelli di sesso femminile. I primi sintomi di disturbo da ASD (Autism Spectrum Disorders) emergono generalmente tra i 18 e i 24 mesi.

“L’individuazione dei segni di rischio, la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo – spiega Elisa Fazzi, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’ Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia – sono azioni strategiche per il miglioramento della prognosi delle qualità di vita dei bambini con ASD e dei loro caregiver.”

In Italia, attraverso il Fondo Nazionale Autismo, è stata implementata una rete specifica di coordinamento dei servizi territoriali, il Network NIDA (Network Italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico), con lo scopo di promuovere la diagnosi precoce dei disturbi del neurosviluppo supportata dalla creazione di modelli operativi per il riconoscimento precoce e la presa in carico tempestiva e individualizzata in contesti clinici che prevedono il suo monitoraggio.

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