E questa volta galeotta è stata la mia amica Anna Tagliaferri, tappa fissa delle “dolci” ricorrenze di tutti i cavesi. Anna ha una pasticceria nella città dove abito insieme ai suoi fratelli e da un po’ di tempo hanno dedicato parte dello spazio a disposizione, alla raccolta di alcune etichette enologiche. Non potevo perdere l’occasione di iniziare a provarne qualcuna!
Inizio con una bottiglia che non conoscevo, l’etichetta è molto simpatica, c’è disegnato un ciuchino!
Sarà che il pensiero che mi passava più spesso per la testa in quei giorni era (e cito George Orwell) “In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”, ho pensato a Pinocchio e ho trovato opportuno lasciarmi influenzare.
Si tratta di “Ciuchino” Monferrato Rosso DOC 2018 – Cascina Valle Asinari.
Cascina Valle Asinari nasce dalla intraprendenza di due imprenditori, Oscar Farinetti e Piero Bagnasco, che acquistano la storica azienda Bricco Asinari.
Ci troviamo a San Marzano Oliveto, tra le colline astigiane, dove nei circa 20 ettari vitati si coltivano per lo più barbera e nebbiolo, in fase di conversione al regime biologico. I terreni calcarei e marnosi, il microclima favorito dalla susseguenza di armoniose colline vitate, rendono possibile la produzione di un vino di qualità, senza prescindere ovviamente dalla mano dedita e appassionata di chi le coltiva. In cantina la filosofia produttiva segue le fermentazioni spontanee con lieviti indigeni in vasche di cemento per poi procedere con lunghe maturazioni e affinamenti in legno.
Dalla barbera dell’Alto Monferrato nasce quindi “Ciuchino”. Un vino tradizionale, che viene prodotto a partire da uve mature. In cantina sono previsti frequenti rimontaggi giornalieri per poi procedere con una lunga maturazione in botti di Slavonia.
Ciuchino” Monferrato Rosso DOC 2018 – Cascina Valle Asinari, colore rosso rubino, carico, naso di frutta, mela rossa, more, lamponi. In bocca il sorso è sprint, giovane, sbarazzino, abbastanza equilibrate acidità, sapidità e morbidezza. Il sorso non stanca per niente.
Sono sincera, per il prezzo davvero piccolo che ha, non mi aspettavo una barbera da sciogliermi il cuore (perché è capitato che una barbera lo facesse, magari ve lo racconterò in un altro articolo), ed infatti così è stato, ma è un vino che ho apprezzato davvero molto per la sua semplicità, nonostante la materia prima “blasonata”.
L’ottimo rapporto qualità/prezzo, fa pensare di consumarlo nella quotidianità, abbinandolo facilmente sia con la carne, sia con un primo piatto, ma anche con dei salumi, magari delle sue zone.
Terrò sicuramente qualche scorta in cantina!
#cheers