Turno di Serie A per cuori forti, quello andato in scena nel week end, aperto dal pareggio tra Bologna e Benevento, venerdì sera nell’anticipo della 22^ giornata di Serie A. Tanti gli spunti, i goal e le giocate di classe che hanno costellato questo turno, che vedrà il suo epilogo questa sera, nel Monday Night, dove alle ore 20.45 al Bentegodi di Verona, si sfideranno Hellas e Parma. Scaligeri che occupano attualmente la nona posizione e staccati dal Sassuolo di De Zerbi, ieri vincente all’Ezio Scida di Crotone.
Voto 8 all’Inter di Antonio Conte che a San Siro annichilisce una Lazio sempre in partita, dalla classe cristallina ma troppo disattenta ed incostante nell’arco dei novanta minuti. E questo contro squadre di questo calibro, lo si paga, eccome se lo si paga. MVP Big Rom, Romelu Lukaku. Straripante la prestazione del colosso belga, autore di una splendida doppietta e prezioso assist man in occasione del goal che ha di fatto chiuso i giochi, messo a segno da Lautaro Martinèz. Nel segno della LuLa l’Inter mette la freccia e vola al primo posto, scavalcando per l’appunto il Milan di Stefano Pioli, che cade rovinosamente a La Spezia (2-0), letteralmente dominato dalla squadra di Vincenzo Italiano, tecnico rivelazione di questa stagione e sul quale hanno posato gli occhi tanti presidenti di Serie A, per la prossima annata sportiva. Male, malissimo i rossoneri, autori della più brutta gara della stagione al Picco. Distanze tra i reparti, confusione più totale, atteggiamento remissivo. Tante le concause che hanno marchiato la prestazione di Ibrahimovìc e compagni. Milan che sarà atteso in settimana da due sfide di importanza capitale: giovedì sarà di scena a Belgrado, contro la Stella Rossa di una vecchia conoscenza nerazzurra, Dejan Stankovic, match valevole per l’andata dei sedicesimi di Europa League e appuntamento da non fallire. Domenica 21 febbraio ore 15,00 i rossoneri “ospiteranno” proprio la capolista, la tarantolata Inter di Antonio Conte, per un derby colmo di emozioni, punti pesanti e dove in palio vi sarà la testa della classifica. Autorevole e sugli scudi invece la Roma di Paulo Fonsèca, che nel lunch match domenicale (12,30) ha schiantato la povera e remissiva Udinese di Gotti, di fatto mai pericolosa e priva della verve necessaria. Maiuscola la prova di Jordan Veretout, tutto fare nel centrocampo capitolino, che prima ha aperto le danze con un colpo di testa preciso all’angolino sul quale l’incolpevole Musso non può nulla e chirurgico poco dopo dal dischetto. Chiude i giochi Pedrito, nel recupero grazie ad una sponda di Edin Dzeko, che a piccoli passi sta cercando di riconquistare la fiducia del tenico portoghese e la maglia da titolare strappatagli da Borja Mayoral. In cattedra Gonzalo Villar, bravo nel limitare la tecnica sopraffina e il talento di Rodrigo De Paul. Roma terza a quota 43, a -7 dall’Inter. A -8 dalla capolista troviamo la Juventus di Andrea Pirlo. Squadra di talento e dalla rosa infinita quella dei bianconeri ma ancora in cerca della sua vera identità e tremendamente incostante. Il confronto con i suoi predecessori è impietoso, ma d’altronde lo si sa, “Roma non è stata costruita in un giorno”. Ai bianconeri serve tempo, ma il tempo regna sovrano e all’orizzonte incalza il Porto di Sergio Coinceicao, per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Appuntamento di importanza capitale e al tempo stesso delicatissimo per CR7, proprio così, perchè queste sono le sue partite. Il portoghese vive, si nutre di queste sfide. Tocca a lui invertire un trend pericoloso e sistemare una situazione che giornata dopo giornata si delinea sempre più, in negativo. Bianconeri che a Fuorigrotta abdicano in favore di un Napoli non bello ma certamente organizzato e voglioso di regalare una boccata d’ossigeno al proprio allenatore, Rino Gattuso. Partenopei che nonostante le difficoltà salgono a quota 40, raggiungendo la quinta posizione. A 40 punti, ecco anche la Dea, l’Atalanta di Gasperini, che espugna la Sardegna Arena grazie ad una gemma, una magia nei minuti di recupero di Luis Muriel. Match sporco, complesso, quello dei nerazzurri che sono riusciti a piegare solo nel finale il Cagliari di Eusebio Di Francesco. Sardi in piena bagarre retrocessione, la classfica ora preoccupa e non poco Giulini e soci. Il Cagliari è 18esimo, mai così male. Cade anche il Crotone di Stroppa, 1-2 contro il Sassuolo di De Zerbi. Ounas straripante per i pitagorici, Berardi infallibile. Striminzito 0-0 tra Torino e Genoa, pareggio sicuramente ad appannaggio degli uomini di Ballardini, sempre più lontani dalle sabbie mobili, ed inutile invece per i granata di mister Nicola, a serio rischio retrocessione. Keita Baldè e il sempreverde Quagliarella regalano tre punti alla Samp di Claudio Ranieri contro una Fiorentina in difficoltà di risultati. La cura Prandelli sta funzionando a metà, e il patròn Commisso si attende un’inversione di marcia repentina e consistente sin dalla prossima partita.