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Napoli-Juventus 1-0.

Prestazione tignosa, ermetica e con personalità da parte degli azzurri di Rino Gattuso, sabato pomeriggio, al DIEGO ARMANDO MARADONA, contro la nemica per eccellenza, storica, la Juventus di Andrea Pirlo.

Autore del goal? Sì, proprio lui il capitano, Lorenzo Insigne. Colui che poco meno di un mese fa ha sancito la vittoria dei bianconeri in Supercoppa, allo scadere, alla luce del grossolano errore dal dischetto con annesse lacrime, sintomo di delusione e dispiacere.

Ferita ancora fresca a Napoli, ferita ancora fresca nel Napoli. Un Napoli lontano parente di quella magnifica espressione di calcio giocato, di tecnica e di organizzazione calcistica e societaria vista sotto la gestione Maurizio Sarri.

Fortunatamente nel mondo del pallone, c’è modo e spazio per rifarsi, e stavolta è toccata al numero 24 azzurro. Sangue partenopeo, carisma, grinta, cuore e voglia, desiderio, brama di portare il Napoli alla vittoria.

Sabato come i più sanno si è giocata Napoli-Juventus, un grande classico del calcio italiano: Ronaldo contro Insigne, Morata contro Lozano. I partenopei hanno avuto la meglio, grazie al capitano di sempre, nonostante le pesanti assenze.

Come?

Scherzo del destino, se vogliamo. Su calcio di rigore, complice la sbracciata di un Chiellini incauto e distratto in area di rigore. Destro teso e potente all’incrocio dei pali, stavolta Szczesny si è dovuto arrendere al piazzato di Lorenziello.

Questa è cronaca. Ma voci di corridoio narrano che l’episodio più atteso della saga ADL-RINO GATTUSO, si sia consumato negli spogliatoi, nel pre partita. Pare infatti che il presidente del Napoli abbia tenuto un discorso, riconfermando il proprio allenatore indipendentemente dal risultato, dinanzi ai calciatori.

Mossa da vecchio volpone quella di Aurelio De Laurentiis, che andava fatta, doveva esser portata a compimento. Proprio così perchè è ormai palese in ambienti vicini a Castel Volturno che l’idillio, la storia d’amore tra i due sia ormai giunta al capolinea, o meglio destinata a concludersi alla fine di questa stagione sportiva, ma è altresì vero come vi sia un campionato da proseguire, obiettivi da centrare, ma soprattutto un’ Europa League da giocare e provare a conquistare.

Che il Napoli sia in un pessimo periodo di forma, complici i funesti infortuni che hanno tartassato la squadra, è sotto gli occhi di tutti. Ma è anche palese che il tempo per poter raddrizzare una stagione difficile, c’è tutto. Gli azzurri hanno tutte le qualità tecniche, morali, etiche ed umane per poter uscire da questo tunnel.

Rassicurante, distensivo il segnale di ADL nei confronti del suo allenatore. Rassicurante ma non tanto nei confronti diretti di Rino, ma segnale chiaro, di forza, e di continuità nei confronti dei calciatori stessi. Sono loro che più di chiunque altro scendono in campo e possono risentire di spifferi, mugugni e di una panchina traballante, scricchiolante.

Dove potrà arrivare il Napoli quest’anno non è dato sapersi.

Ha però il dovere di competere in tutte le manifestazioni che lo vedono protagonista, in campionato e in EL.

Parola al campo quindi.

Quale sarà il verdetto?

Ma al netto di uno specchietto per le allodole, il quesito che frulla nella mente dei tifosi e crediamo, anche nelle menti dei calciatori è: chi sarà il prossimo tecnico partenopeo?

il toto nomi è partito.

Sul piatto ci sono gli accativanti nomi di De Zerbi, Benitez, Sarri (sarebbe un camoroso ritorno), e dopo la straordinaria vittoria contro il Milan, sono salite esponenzialmente anche le quotazioni di Vincenzo Italiano, tecnico rivelazione dello Spezia.

Autore Foto: Francesco Pecoraro/ Getty Images



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