Oggi Gennaro Gattuso, conosciuto come Rino, spegne ben 43 candeline.
Arrivato come un fulmine a ciel sereno sulla panchina azzurra, in poco tempo ha legato milioni di tifosi partenopei, ricompattando di fatto, un ambiente falcidiato e depresso, complice la parentesi non fortunata targata Carlo Ancelotti.
Una Coppa Italia vinta, un legame con i colori azzurri che prosegue a gonfie vele. Schietto, diretto, solare, genuino, responsabile. Una caterva di complimenti che, la giusta riconoscenza nei suoi confronti, ci impone di offrirgli.
Unico tra i molti nonchè l’ultimo a mollare, questo il perfetto identikit di chi ha saputo vivere affrontando le avversità della vita con il giusto spirito.
Combattente dalla nascita, Rino negli ultimi anni sta lottando contro la miastenia, ma le urla al Chucky Lozano, così come ai suoi compagni di squadra non cessano affatto, con il mea culpa sempre dietro l’angolo e all’ordine del giorno, ma soprattutto con la passione del calcio cucita nel petto e rilegata a mano con cura.
“Se devo morire, voglio farlo su un campo di calcio“, diceva qualche settimana fa.
Onore a te, oggi più di prima. Buon compleanno!