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Il calcio non è solo un mondo complesso, caratterizzato da denaro, lusso e contratti principeschi. Il calcio è vita, passione. E’ il sogno di ogni bambino, quello di emulare i più grandi campioni della storia. E’ uno sport che in fin dei conti fornisce a tutti una possibilità, e chi ha qualità, perseveranza e una forza interiore non indifferente, alla fine emerge. Come nel caso di Junior Messias, un nome che così, a primo impatto, potrebbe essere snobbato dai più, ma in grado di entrare nel cuore di molti, allenamento dopo allenamento, giornata dopo giornata, il classe ’91 ha scalato vette inimmaginabili, fino a qualche anno fa. Proprio così, perché la storia del numero 30 rossoblù, ha radici molto lontane che vanno certamente raccontate.

Junior Walter Messias, meglio noto semplicemente come Messias, nasce in Brasile, a Belo Horizonte, il 13 maggio del 1991. Classica ala destra, ma bravo anche da seconda punta. Rapidità e tecnica palla al piede le sue doti migliori, d’altro canto scorre sangue carioca nelle sue vene e questo non è un aspetto da sottovalutare. Oggi è un punto fermo del Crotone di Stroppa, titolare inamovibile e perno indiscusso dei pitagorici.

La sua storia è straordinaria: in 8 anni la scalata, dal consegnare frigoriferi al calcare il prestigioso palcoscenico della Serie A. Suo mentore nonché talent scout, Ezio Rossi, bandiera granata che notò immediatamente le qualità di Junior, in occasione di una partita UISP, in quel di Torino. Il brasiliano era l’autentico trascinatore della sua squadra costituita da peruviani, aveva 22 anni e il suo sogno nel cassetto era proprio quello di diventare una stella del fùtbol. Aveva un disperato bisogno di soldi, una moglie ed un figlio piccolo da accudire. “Se giochi per noi, abbiamo un lavoro per te”. E così parte la favola del nostro protagonista, che consegnava elettrodomestici e nei ritagli di tempo, dava due calci ad un pallone, ma lo faceva dannatamente bene. Era in grado di fare incredibilmente la differenza e, per questa ragione, era destinato a volare verso altri lidi, ben più prestigiosi.

E così nel 2015, lo stesso Ezio Rossi, lo portò al Casale, in Eccellenza. Il “predestinato” firmò un contratto da 1500 euro al mese, per coniugare passione e lavoro, lavoro e passione, ma soprattutto per badare alla propria famiglia. Trentadue le apparizioni, 21 le marcature, trainando i suoi compagni alla vittoria del campionato, spalancandosi, di fatto, le porte della Serie D. Messias però l’anno successivo lascia il Casale, e firma per il Chieri. Anche qui fu protagonista, con 14 goal in 33 match disputati. Stava diventando una realtà. Nel 2017 va a Gozzano e ci resta per due anni, fino al 2019.

Ed è proprio il 2019 lo spartiacque per il giovanotto di Belo Horizonte: approda in serie B, sbarca a Crotone, diventa ufficialmente un tesserato della famiglia Vrenna. Importante e decisivo il lavoro del DS Ursino, bravo nel piazzare la zampata finale per aggiudicarsi le prestazioni sportive del brasiliano. Junior fu decisivo anche con la maglia del club pitagorico in B, conquistando la promozione e di conseguenza la massima serie, totalizzando 6 goal in 34 partite. Il prosieguo della storia? I più attenti, lo conosceranno già. 5^ giornata di Serie A, Cagliari-Crotone, 4-2. Crotone in vantaggio al 21°. Autore del goal? Si, proprio lui, Junior Messias, direttamente dalla città che si sviluppa sulla sponda del Rio das Velhas. L’ex fattorino è costantemente uno dei migliori in campo, domenica dopo domenica. Non sappiamo il destino cosa riserverà al Crotone in questa complicata stagione sportiva, ma possiamo garantire che sentiremo ancora parlare del numero 30 rossoblù.

Partito alla volta del Bel Paese con tanti sogni nel cassetto, che inizialmente aveva accantonato, perché si sa, nella vita ciò che conta è vivere, anzi sopravvivere. Un ragazzo dal cuore d’oro che proverà a stupire ancora, centrando una miracolosa salvezza con la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio.

Chiamatele se volete emozioni.

Fonte Foto: autore Alessandro Sabattini, Copyright Getty Images

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