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Il 7 marzo, alla presenza delle Istituzioni cittadine, gli alunni dell’Istituto Istruzione Superiore “G. C. Glorioso”, di Montecorvino Rovella, pianteranno il secondo albero del Giardino dei Giusti, che fa parte del complesso scolastico e si trova di fronte all’Istituto. L’anno scorso è stato piantato un melograno in onore di Johann Trollmann, quest’anno gli alunni hanno scelto un arancio a memoria di Giovanni Palatucci. Ospite della cerimonia, il Museo della Memoria e della Pace di Campagna, che ha supportato la ricerca e l’approfondimento fin dallo scorso anno. Voluto fortemente dalla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Teresa Sorrentino, questo percorso di formazione e l’evento hanno visto la partecipazione dei docenti referenti, Prof.ssa Raffaella Capodanno e Prof.ssa Teresa Giordano, che hanno coordinato un team organizzativo composto dai rappresentanti di Istituto e della Consulta studentesca. Rappresentanti d’Istituto: Linda Vitiello, Asia Bottone, Anna Tavarone; rappresentanti della Consulta: Filiberto Di Maggio, Italoandrea Saccone; relatori: Giulia De Rosa, Clara Toriello, Andrea Russo, Mario Magnotta, Hasna Ait Taleb, Teresa Buscetta, Aleandro Elia, Erika Melella, Sara Malfeo, Daniela Palo, Bruna D’Andrea. “Tutto il lavoro di scelta e approfondimento è stato portato avanti dai ragazzi”, ci dice la Prof.ssa Teresa Giordano, “che sono stati i veri protagonisti attingendo da Gariwo una serie di sei personaggi, e che hanno selezionato e curato con approfondimenti anche in relazione allo Yad Vashem. Quindi hanno indetto un sondaggio per scegliere il giusto al quale intitolare l’albero. È stata la vicenda di Palatucci a toccarli particolarmente, sicché la votazione è stata netta”. GARIWO è l’acronimo Gardens of the Righteous Worldwide, che ha come scopo quello di “Far conoscere i Giusti educando alla responsabilità personale: pensiamo che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità”. Accurato e immerso, dunque, il lavoro degli alunni del “Glorioso”, accompagnati dai docenti all’acquisizione di una consapevolezza, che ha reso ciascuno di loro persuaso e informato del percorso di cambiamento vissuto, affinché non sia mai subìto, delle capacità proprie e altrui, delle risorse messe a disposizione dalla cultura, dalla scuola, dai contesti sociali. Il Parlamento Europeo nel 2012 ha voluto la Giornata dei Giusti il 6 marzo, che nel 2017 è stata riconosciuta solennità civile in Italia come Giornata dei Giusti dell’Umanità.
La figura di Giovanni Palatucci è ormai nota a tutti, con la sua opera salvò migliaia di ebrei destinati ai campi di sterminio, inviandoli ai campi di internamento di Campagna. Qui, con la complicità dello zio vescovo, Mons. Giuseppe Maria Palatucci, delle istituzioni locali e della popolazione, furono accolti e trattati con profondo e umano riguardo, seppur prigionieri. Ma in pochi conoscono la sua ricca spiritualità, che lo fece restare fedele alla voce interiore che percepiva nel cuore, quasi per rispondere a quelle che sentiva ormai chiara come chiamata di Dio. “Di spiritualità francescana, educò se stesso all’ascolto della coscienza e la coscienza fu per lui voce, specchio e richiamo costante, interpretò il lavoro come servizio all’uomo. Fedele a se stesso, vide in ogni altro un fratello e una sorella da amare”. Nei suoi scritti affermò: In materia di dirittura morale io rendo conto alla mia coscienza, che è il più severo dei giudici immaginabile, e se necessario ai miei superiori gerarchici.

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