E mentre c’è qualcuno che già sogna una vacanza a Gaza, per ora parte una grande campagna di vaccinazione antipolio per salvare circa 600.000 bambini

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Il rischio è serio, quello di un’epidemia di poliomielite a Gaza. Le ultime analisi ambientali effettuate a Deir al Balah e Khan Younis, nel dicembre e nel gennaio scorso, parlano chiaro: trasmissione del poliovirus. Così, dal 22 al 26 febbraio, una nuova campagna di vaccinazione di massa nella Striscia di Gaza. Il nuovo, l’Unicef e l’Oms, somministreranno oralmente il vaccino orale antipolio di tipo 2 (nOPV2) a più di 591.000 bambini al di sotto dei 10 anni, e le condizioni igienico-sanitaria a Gaza continuano ad essere preoccupanti. “Il sovraffollamento nei rifugi e le infrastrutture idriche, sanitarie e igieniche gravemente danneggiate, che facilitano la trasmissione fecale-orale, creano le condizioni ideali per un’ulteriore diffusione del poliovirus. Gli ampi spostamenti di popolazione conseguenti all’attuale cessate il fuoco potrebbero aggravare la diffusione dell’infezione da poliovirus. Due precedenti cicli di vaccinazione nella Striscia di Gaza sono stati condotti con successo a settembre e ottobre 2024, raggiungendo oltre il 95% dell’obiettivo. Poiché il poliovirus è rimasto nell’ambiente, spiegano Unicef e Oms, sono necessari ulteriori sforzi di vaccinazione per raggiungere ogni bambino e rafforzare l’immunità della popolazione”,(agensir.it). In Italia, una legge del 1966 rese obbligatoria tale vaccinazione, dopo che nel 1958 si verificò il boom dei contagi con oltre 6.000 casi. Oggi resta solo il ricordo, in molti di noi, di quel doloroso segno inciso sul braccio sinistro, poi perpetuatosi con due cicatrici perfettamente circolari: l’ultimo caso di poliomielite si è verificato, nel nostro Paese, nel 1983, anche se nel 1984 e 1988 vi sono stati altri due episodi ma che hanno coinvolto due bambini che provenivano dall’estero e, comunque, non vaccinati. Si tratta di tre virus differenti che, entrati nell’organismo quasi sempre attraverso l’apparato digerente, iniziano a provocare generalmente una progressiva paralisi degli arti, colpendo le cellule neurali dell’intero sistema, che può portare anche alla morte, e non esiste una vera e propria cura farmacologica.
Il grande sforzo sanitario e umanitario, portato avanti dal Ministero della Salute palestinese, O.M.S., UNICEF ed UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente), prevede l’utilizzo di vaccini assolutamente sicuri, anche perché non vi è un limite al numero di vaccinazioni, ogni somministrazione produce un’ulteriore protezione anche durante un’epidemia già in atto. Una cara persona si imbatté in un manifesto completamente nero, con i margini bianchi. Cominciò a chiedere in giro cosa volesse significare, o se si fosse trattato di un errore tipografico. Qualcuno gli disse che avrebbe dovuto guardare con maggiore attenzione, avvicinandosi molto. Alla fine, nel centro del manifesto, individuò (tratta quasi certamente da un pensiero di Confucio) una piccolissima scritta di colore bianco, davvero alle soglie dell’invisibile: Prima di lamentarti del buio che ti sta intorno, comincia tu ad accendere un fiammifero.


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