Oggi, nella società dell’immagine, l’olfatto è un senso messo un po’ da parte. Eppure, siamo molto più condizionati dagli odori di quanto crediamo. Pensate a quanti profumi accattivanti o repulsivi suggestionano fortemente le vostre scelte; non soltanto quelle riguardanti il cibo o il vino, ma anche quelle che operate nei rapporti interpersonali, compresa la scelta del vostro partner!
Come forse tutti sanno, la parte esterna è solo la “carrozzeria”, il “motore” è dentro, all’interno delle fosse nasali posizionate sotto la fronte. I vari sentori raggiungono dei terminali nervosi che prendono il nome di “ciglia” e trasmettono così la sensazione al centro dell’olfatto, che nel cervello si trova proprio accanto a quello della memoria. Quante volte, infatti, sentite un odore che vi riaccende subito un ricordo legato alla vostra infanzia o ad un’esperienza passata?
Nella degustazione, l’olfatto ci permette di valutare l’intensità, la complessità, la qualità del vino, l’origine, e di darne una descrizione; ma ci permette anche di individuare eventuali difetti come l’odore di tappo, di svanito o di muffa che, a causa di agenti esterni, ne hanno compromesso la qualità.
Impugnare il calice alla base per evitare che eventuali odori della mano interferiscano con quelli del vino. Se vi siete lavati con la pasta lavamani, il vino, per voi potrebbero anche averlo fatto in carrozzeria.
Come anche è importante, in una degustazione, non mettersi addosso profumi troppo intensi;
Evitare di annusare il vino in presenza di odori forti;
Mettere bene il naso dentro al bicchiere, evitando però inzupparlo come un savoiardo nel caffè per il tiramisù! Non perdete tempo in piccole e inutili sniffate, ma inspirate profondamente per poi allontanare il calice e darvi una prima idea;
Roteare il bicchiere. Questo movimento crea all’interno una sorta di vortice che amplia la superficie del vino a contatto con l’aria, favorendone l’ossigenazione e la liberazione delle sostanze odorose.
Dunque una serie di passaggi che rendono l’esame olfattivo perfetto, esclamando nettamente che più profumi emana il vino, più solitamente è pregiato.