Sarà esposto al pubblico, per la prima volta fino al 23 febbraio 2025 presso Palazzo Barberini, il “Ritratto svelato” del Caravaggio.
La mostra sarà curata da Thomas Clement Salomon e Paola Nicita.
Il ritratto rappresenta Monsignor Maffeo Barberini, futuro papà Urbano VIII. Raffigurato seduto su una poltrona collocata in diagonale, il monsignore è immerso in un’atmosfera drammatica creata dal forte chiaroscuro, con il volto e le mani illuminati da una luce potente che buca il buio dello sfondo. Il personaggio, vestito con abiti talari nei toni del verde, tiene una lettera piegata nella mano sinistra, mentre la destra, con un gesto improvviso, sembra dirigersi verso un interlocutore fuori dalla scena.
Nel 1963, l’ opera fu presentata al pubblico da Roberto Longhi che ne riconobbe il valore definendola uno dei capisaldi della produzione di Caravaggio.
Il biografo Giulio Mancini osservava come Caravaggio eseguisse ritratto senza similitudine e liberi dall’ obbligo di una somiglianza ideale, per cogliere invece l’essenza psicologica e il dinamismo del modello.
In questo ritratto Caravaggio trasforma il Barberini nel protagonista vivo e dinamico della scena.