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Dopo il successo di Cetara, dov’è stato proclamato vincitore del Premio Costa d’Amalfi Libri, Raffaele Messina torna in Costa d’Amalfi, per presentare il romanzo “L’azzurro dentro” (Marlin editore) a Minori – Borgo San Michele, martedì 30 luglio alle ore 19:30.

L’incontro si terrà presso la sede dell’A.R.C. Borgo San Michele – Villaggio Torre (via Torre 21/A – Minori). A dialogare con Raffaele Messina ci saranno Linda Di Lieto e Ferdinando Fiorino, curatore della rassegna eco-letteraria «Storie d’(a)mare».

L’azzurro dentro” è un romanzo di formazione. Racconta la maturazione di Domenico: il suo primo amore; il conflitto con il padre, maresciallo dei Reali Carabinieri; la sua formazione politica e sociale, tra Capri e Napoli negli anni che vanno dalle leggi razziali alla nascita della Repubblica. Pertanto, il concreto sviluppo della narrazione presenta anche risvolti propri del romanzo storico e di quello sentimentale. L’isola di Capri è scenario ideale per dare sviluppo e profondità tanto ai primi fremiti di Domenico e Anita in Piazzetta e nelle viuzze circostanti, quanto al più maturo dispiegarsi della loro passione amorosa tra la Grotta Azzurra e i Faraglioni. A Napoli, invece, sulla base di un rigoroso scavo storiografico dell’autore, si svolge la parte centrale della vicenda: l’epopea di una città prima illusa dai miti della razza e della facile vittoria, propagandati dal regime; poi piegata da oltre cento bombardamenti alleati; infine, umiliata dalla feroce occupazione nazista. Una città straordinaria, che nel dolore trova la forza del riscatto con una rivolta popolare antinazista (le Quattro giornate) tesa a proteggere le infrastrutture urbane e a salvare i propri figli dalla deportazione in Germania. Pagine struggenti e intense sono poi dedicate alla condizione degli ebrei trasferiti nel campo di lavoro forzato a Tora, nel Casertano, e alla figura di Eduardo De Filippo, ritornato stabilmente in città nel 1944 con il proprio carico di successi professionali e di sofferenze private.

Nel salutare l’uscita de “L’azzurro dentro” Maurizio De Giovanni ha scritto:

«Crescere. A dispetto di tutti, dei familiari, del lavoro degli altri, della stessa storia. Crescere, testardamente e contro la volontà di un mondo che sembra perennemente ostile. Crescere, in un universo che si va sgretolando, ribaltando ogni valore, azzerando i vecchi principi e riproponendone di nuovi, poco comprensibili e complessi ai quali è tuttavia necessario adeguarsi in fretta. Crescere è la materia di questo bel romanzo di Raffaele Messina»

“L’azzurro dentro” è stato anche proposto da Diego De Silva al Premio Strega, con la seguente motivazione:

«Messina scrive con gentilezza antica. Lo si segue quasi musicalmente, con l’affetto di un disco che ascoltavamo da bambini e un giorno spunta tra le carte, ricordi e vecchie foto che neanche il giallore del tempo è riuscito a sbiadire».

Di recente Raffaele Messina ha dichiarato:

«”L’azzurro dentro” vuole essere un omaggio a quella generazione di italiani nata sul finire degli anni Venti. Generazione che intorno ai dieci anni o poco più si ritrovò a vivere la guerra, le discriminazioni razziali, la Resistenza. La generazione che poi, nata la Repubblica, è stata artefice del ‘miracolo economico’, cioè della trasformazione del nostro Paese, prevalentemente agricolo, in potenza industriale tra le prime al mondo. Ecco a questa generazione, a suo modo ‘eroica’ nel quotidiano, ho inteso rendere omaggio indagando non tanto l’età adulta quanto la formazione negli anni dell’adolescenza. In qualche modo il romanzo è un omaggio anche a mio padre, che fu di quella generazione, pur senza alcun riferimento alla sua biografia».

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