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Tradizioni locali, sapori autentici e la cultura del borgo Santi Quaranta di Cava de’ Tirreni (Sa), sono stati gli “ingredienti” che hanno reso il decennio del ristorante Putea (celebrato lo scorso 11 luglio) uno degli eventi enogastronomici più caratteristici e – perché no – folkloristici della Città.

SAPORE E TRADIZIONE. UNA STORIA DI SUCCESSI

La Bruschetteria. Nel giugno del 2014 nasce Putea bruschetteria. Un ambizioso e dinamico progetto di Gianparide Scarlino e Alfonso Troiano che, legati alle tradizioni del paese, danno vita ad una realtà dal sapore autentico ma fresco, caratterizzata non solo dalla bellezza della location ma da una cucina semplice e dagli ingredienti di qualità.

Sta di fatto che, grazie all’esperienza, all’ospitalità e all’affetto dei clienti, il progetto Putea si è evoluto in una solida realtà.

Putea Ristorante. Esattamente dopo 4 anni, nel giugno del 2018, la cucina Putea – per l’appunto – si evolve. Di base ritroviamo i sapori della tradizione campana ma più curati e innovativi e ciò ha fatto si che il ristorante diventasse una vera e propria istituzione gastronomica, un punto d’incontro nella città metelliana. Ma il successo di Putea non si limita alla sola cucina, il merito va: all’ambiente accogliente e curato, al servizio impeccabile, all’attenzione al dettaglio che ne fanno un luogo ideale per cene romantiche, pranzi di lavoro o semplici ritrovi tra amici… per non parlare della cantina.

Dunque, un decennio di successi e soddisfazioni per il ristorante di paese che, l’11 luglio 2024, ha deciso di celabrarli con un’iniziativa che è riuscita nel suo intento di riunire tutti gli appassionati e professionisti di cibo, territorio e vino.

“Brunello in borgo”: alla scoperta di Santi Quaranta, borgo di tradizioni

Per festeggiare il decennale – Putea – ha programmato nei minimi dettagli un “viaggio temporale”, all’insegna dell’arte (con l’Artigiano Antonio Iovine, ceramista vietrese), del buon cibo, del buon vino e del folklore. Infatti, la giornata, si è caratterizzata: per una “Colazione di paese” con degustazioni di prodotti tipici locali; da un Tour guidato per esplorare i vicoli ed immergersi nelle tradizioni metelliane; da due Masterclass denominate – per l’appunto – “Brunello al Borgo” che sono state condotte da giornalisti enogastronomici dal calibro di Antonella Amodio, Sissi Baratella di Doctor Wine, Angelo Zarra founder Paestum Wine Fest, Andrea Gori sommelier, oste e giornalista e Tommaso Luongo presidente AIS Campania seguiti, poi, dagli interventi dei produttori delle cantine toscane selezionate. E per finire: da un’esibizione folkloristica de “I Cavalieri della Bolla Pontificia“.

Fotografia fonte: profilo ufficiale Putea

Ma che vino è il Brunello?

Il Brunello di Montalcino è ottenuto da uve di Sangiovese, un vitigno che a Montalcino è tradizionalmente chiamato Brunello ed è tra le prime dieci varietà maggiormente coltivate al mondo. Per quanto concerne il quadro olfattivo e gustativo prevalgono: i frutti rossi e neri come mora, prugna e amarena ma il suo profumo tende a variare col passare del tempo percependo, poi al naso, fiori secchi, caffè torrefatto, pepe e tabacco. In qualche vino un po’ più complesso possiamo addirittura trovare scorza d’arancia, il timo, l’eucalipto e chiaramente, per via degli affinamenti in legno, troviamo anche sentori di vaniglia cannella e liquirizia.

Le Cantine selezionate. Annata 2014

L’annata 2014, come spiegato dagli esperti e dagli stessi viticoltori, è stata una stagione avversa a causa di un clima che si è contraddistinto da abbondanti precipitazioni che solo pochi produttori toscani sono riusciti a far fronte. E le Cantine selezionate per “Brunello in borgo” sono state le seguenti:

Ferrero

Rosso rubino intenso. Al naso note di ciliegia e fiori secchi. Caldo e corposo e la bocca ci racconta l’annata con l’acidità in evidenza e tannino persistente.

Castiglion del Bosco

Rosso rubino limpido, brunello “confort”. Abbraccia la percezione del calore. In primo naso, è più sul legno. Gratifica più la bocca (avvolgente con una nota sapida).

Argiano

Rosso rubino inteso. Fine ed elegante. Predomina la ciliegia e la frutta rossa. Al palato rotondo, caratterizzato da un frutto maturo.

La Magia

Rosso rubino granato. “Vino da Mare”, all’assaggio è salino, fresco ed elegante. Note di lavanda.

Terre Nere

Rosso rubino cangiante. Elegante, caldo, morbido con attacco dolce. Prevalgono i frutti rossi maturi e un leggero sentore di tabacco.

Mastrojanni

Rosso rubino luminoso. Elegante, al naso fruttato, agrumato con toni di tabacco e cuoio. Tannino importante, vellutato. Sapido.

In conclusione e guardando al futuro, il ristorante Putea, si propone di mantenere i suoi standard di eccellenza e difatti alla mia domanda:

Gianparide tra 10 anni: quali sono le tue prospettive e soprattutto il tuo piatto preferito

Tra 10 anni mi vedo sempre qui (Putea). Magari con qualche opportunità in più che possiamo dare ai nostri clienti, ossia sogno strutture ricettive qua intorno. E il mio piatto, oggi, è la nostra mitica Parmigiana che ho mangiato ieri sera con dei giornalisti che non sono del posto ed ho rivissuto le stesse emozioni di quando la mangiavo da bambino. La preparava mia mamma.”

Putea

Via Santi Quaranta, 12, 84013 Cava de’ Tirreni SA

Telefono: 089 935 8194

Aperto dalle 19:00 alle 23:00. Sabato e domenica anche a pranzo.

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