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La Falanghina, orgoglio campano…che sia irpina o flegrea!

La Falanghina è il vitigno a bacca bianca più diffuso in Campania, con il quale è possibile produrre vini bianchi freschi e con una buona impronta varietale e territoriale, che gli appassionati abituati a degustarli possono facilmente memorizzare e riconoscere durante l’assaggio. 

Ma c’è Falanghina e Falanghina..

I Vini ricavati dalle uve provenienti dalle aree interne e collinari della regione danno solitamente vini molto più floreali, con note di ginestra e fiori di limone, oltre a sentori mentolati e balsamici; quelli prodotti dai vigneti della fascia costiera sono invece più fruttati e leggermente agrumati, fino a sprigionare profumi intensi marini che ricordano la salsedine.

Nei vini ottenuti da uva Falanghina, soprattutto se giovani, sono spesso evidenti le note fruttate di banana, per la presenza sempre rilevante di acetato d’isoamile, ben armonizzate con quelle di mela verde e ananas dovute dalla fermentazione. 

A parte il ruolo rilevante degli aromi fermentativi, in un lavoro sui composti odorosi di naturale varietale di quest’uva sono state identificate chiare molecole odorose in grado di spiegare alcune sfumature olfattive percepibili durante l’assaggio della Falanghina; 

Nomi tecnici che riconducono ai fiori d’arancio, all’eucalipto con la nota balsamica, e all’ effluvio di fiori di limone. 

E se si decidesse di affinare la bottiglia e non berla “fresca di stagione”? in questo caso vedremmo comparire in modo evidente i sentori speziati, con il netto sentore di fiori di garofalo.

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