“Eboli Biblio Networking” è il nuovo progetto di inclusione che mira a migliorare i servizi offerti e a facilitare l’accesso alla cultura per le fasce più deboli della cittadinanza, come persone con disabilità, migranti e detenuti, partendo dal rinnovo dei servizi offerti dalla Biblioteca “Simone Augeluzzi”.Finanziato con un contributo di 78.920 euro, il progetto prevede iniziative volte a coinvolgere queste categorie attraverso laboratori di lettura e scrittura creativa, incontri di sensibilizzazione alla lettura e l’acquisto di libri in diverse lingue per rispondere alle esigenze delle principali comunità migranti del territorio. Queste attività saranno rivolte a bambini delle scuole, detenuti della casa di reclusione di Eboli, persone con disabilità e giovani locali, italiani e stranieri, favorendo così l’integrazione e lo scambio interculturale.”È un successo straordinario, a testimonianza della centralità che abbiamo sempre voluto per la nostra biblioteca Simone Augelluzzi. È un progetto dedicato anche e soprattutto all’inclusione e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti”, ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Lucilla Polito.Per potenziare il patrimonio della mediateca, sono previsti interventi di digitalizzazione e la creazione di un’app che faciliterà l’accesso ai materiali. Punti di accesso dislocati in città permetteranno, tramite QR-code, di consultare il catalogo della biblioteca e prenotare libri per il prestito con ritiro in biblioteca o consegna a domicilio.”Siamo partiti dalle necessità del territorio. I destinatari appartengono a categorie particolari, come migranti, ospiti dell’ICATT, persone con disabilità, giovani. Una novità è la digitalizzazione che permetterà di salvaguardare il nostro patrimonio e, allo stesso tempo, ne faciliterà la fruizione”, ha aggiunto Emiliano Sergio, ideatore e coordinatore del progetto. Verranno inoltre sperimentate modalità innovative di book-crossing con la raccolta e condivisione di libri presso le abitazioni private e la creazione di un catalogo di libri itineranti.L’iniziativa mira a raggiungere un ampio pubblico, coinvolgendo complessivamente 850 minori, 40 detenuti, 80 migranti e 30 persone con disabilità. “La nostra mission è quella di aiutare minori, detenuti e migranti. Queste tre categorie si innescano, dunque, perfettamente in questo progetto di inclusione attraverso l’accesso alla cultura”, ha sottolineato Alessia Costantino, rappresentante legale di “Amanuel Società Cooperativa Sociale”, responsabile del progetto. Partner dell’iniziativa sono il comune di Eboli, la Casa Reclusione ICATT Eboli, il Centro Culturale Studi Storici, l’I.C. “Gen. Gonzaga”, Il Bianconiglio APS e Caffè Orchidea. Giuseppe Avigliano, presidente di Caffè Orchidea, ha aggiunto: “Con il comune di Eboli collaboriamo già da un anno, il nostro obiettivo è quello di misurare i risultati non nei prossimi due anni, ma nei prossimi vent’anni. Questa è la nostra ambizione che ci aiuterà a raccogliere bei risultati”. La stessa visione è condivisa dagli altri partner, come il presidente dell’associazione Bianconiglio, Bruno Di Donato, che si dichiara molto onorato di farne parte “perché il nostro proposito è quello di rendere la cultura il più accessibile possibile per tutti. Questo progetto è un importante punto di partenza per la crescita culturale ebolitana”. Anche il presidente de “Il Saggio” ha aggiunto: “I libri, per chi li ama, sono qualcosa di vivo. Ogni libro conserva un pezzo dell’anima dell’autore e anche dell’editore. La nostra mission è quella di condividere cultura, lo facciamo da anni attraverso le nostre pubblicazioni internazionali, siamo per questo contenti di collaborare con persone che amano la cultura quanto noi”.Questo progetto è sostenuto dal Bando Biblioteche e Comunità, promosso da Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura in collaborazione con ANCI, e rappresenta un importante passo avanti per la promozione della lettura e dell’inclusione sociale nella comunità di Eboli. “In questo progetto c’è tutta l’essenza della Biblioteca. L’assessore Polito desiderava che la biblioteca fosse qualcosa di vivo per la città e così sarà”, ha concluso Carmine Caprarella.