L’intelligenza artificiale sceglie, ma l’uomo solo è in grado di decidere. Così Papa Francesco nello storico incontro con i membri del G7, per la prima volta nella storia di questo Organismo internazionale. L’intervento di Francesco è stato articolato, incisivo ma sempre aperto alla speranza e all’incontro, ha esortato e posto all’attenzione, senza mai allarmare, e senza nemmeno sottacere. Un grande dono di Dio all’uomo, ha continuato il Papa, da gestire in modo tale che l’ultima decisione spetti sempre all’uomo, e da proporre come modello di sviluppo tecnologico per tutti, con la necessità di una visione sociale ampia, di una distribuzione del potere nel segno della fratellanza, richiamando l’enciclica Fratelli Tutti. Nell’algoretica proposta da Francesco sono fondamentali il confronto e la partecipazione allargata dei rappresentanti del Pianeta, con un modus operandi che possa prevedere decisioni allargate e ampiamente condivise, seppur nel serio confronto. Ne viene fuori una sorta di preludio ai “cieli nuovi e terra nuova”, di coraggiosa trasfigurazione del Creato nella sua interezza, ivi comprese le relazioni umane e tra gli stati. Lo sviluppo tecnologico è così rapido che si prospetta un’azione vana nel tentativo di controllarlo, una sorta di missione impossibile, non è e non può essere nell’interesse di nessuno che sia la macchina a controllare l’uomo, si ravvisa con impellenza l’esigenza di individuare standard minimi di controllo. Può un drone decidere autonomamente, grazie all’intelligenza artificiale, con un riconoscimento facciale di sopprimere un individuo? I report specialistici affermano che a Gaza, soprattutto nella prima fase del conflitto, è stata data questa facoltà circa gli obiettivi da colpire. Urgente, allora, l’analisi attenta e meditata, quasi urgente, sul non estromettere il filtro dell’elemento umano, nonché di un cammino deciso verso l’elaborazione di una sorta di trattato internazionale sull’intelligenza artificiale, con un grande sforzo dei governi per superare, anche se temporaneamente, le loro rispettive posizioni politiche. Se l’establishment vede la Cina come rivale sistemico, che minaccia lo status quo del Giappone, gli U.S.A. come un nemico, ma con la Cina che fa concorrenza sleale ricevendo anche sussidi statali e che a sua volta afferma che è grazie ai suoi bassi prezzi che l’inflazione riesce ancora a mantenersi bassa, forse è ora di oltrepassare tutto ciò, di vincere, di battere, di essere superiori. Vi è bisogno di un lavoro serio e indifferibile, l’intelligenza artificiale è veloce, pervasiva, può cambiare il mondo.