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Dopo le ultime sciagurate cariche della polizia durante i cortei pro-Palestina  degli studenti del liceo artistico di Pisa di venerdì 23 febbraio 2024, riportiamo la preoccupata riflessione dello storico dell’arte Tomaso Montanari per conoscere un pensiero critico obiettivo, che non sia mosso da logiche politiche strumentali, riguardo il comportamento delle forze dell’ordine, negli ultimi tempi, durante le manifestazioni di dissenso:

“Tutte queste questure sbagliano ognuna per conto suo? O dobbiamo pensare che, nel caso migliore, la presenza di un governo con certi connotati svegli nelle forze dell’ordine qualcosa che aveva sopito? O forse che ci sia qualcuno a cui un clima di tensione in piazza può fare comodo? Diciamo che, se questi episodi continuano a ripetersi, questa domanda è doverosa: il ministro degli interni, in un paese normale, dopo che il presidente della repubblica gli dice  “i manganelli contro i giovani sono un fallimento”  dovrebbe dimettersi? Un ministro accusato di essere fallimentare dal presidente della repubblica dovrebbe provare ad essere decente e  trarre le dovute conseguenze. Abbiamo vissuto delle epoche pericolose in cui la tensione è diventata  una strategia. Una domanda ce la dobbiamo fare se continueranno ad avvenire questi fatti. Se gli studenti continueranno ad essere manganellati con questa violenza senza alcuna ragione. Volevano entrare in piazza dei Cavalieri. Cosa avrebbero potuto fare di male? Non c’era nessun un obiettivo sensibile. Ragazzi di 16 e 17 anni senza nessun provocatore  che entravano in una piazza simbolo dell’università. Se si arriva a questo dobbiamo pensare che abbiamo una serie di questori del tutto inadatti a loro ruolo o che ci sia qualcuno al Viminale o peggio a Palazzo Chigi che abbia detto: “andate un po’ più avanti con i manganelli?”. Non lo so, ma credo che le domande siano legittime anche perché, normalmente,  il comportamento delle forze dell’ordine ricade in capo al ministro degli interni. C’è un principio di responsabilità nei sistemi democratici. Se il ministro non si dimette neanche ora di fronte a quello che ha detto il presidente della repubblica, che ci sia un sostanziale approvazione del comportamento delle forze dell’ordine, mi pare una conclusione lecita da trarre e più che preoccupante, se fosse così.”

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