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Vincitrice del Premio Campiello 2017 con il romanzo l’Arminuta e, nel 2022 del David di Donatello per la migliore sceneggiatura per il film omonimo, Donatella Di Pietro regala una nuova storia ricca di emozioni: L’età fragile.

Il suo nuovo romanzo pubblicato dalla casa editrice Einaudi, parla della fragilità di tre personaggi ma anche un po’ della sua.

In una intervista rilasciata di recente, la scrittrice e odontoiatra che vive a Penne ripercorre la sua storia.

“Alle donne di oggi chiediamo di far fronte a uno sterminato numero di impegni, ma anche di essere delle ottime madri. Siamo agli albori del consentirci l’imperfezione, e il discorso vale anche per il maschio che, prima di adesso, non si è mai potuto permettere di essere fragile”.

L’autrice ricorda la sua infanzia, il lavoro continuo di sua madre in casa e nei campi, una donna che non si permetteva mai un momento di riposo.

Da questo suo osservare, che oggi è divenuto consapevole e in parte ha trovato una risposta, resta in lei però un senso di abbandono e solitudine che ritorna nei suoi libri.

Non c’è stata la possibilità di confrontarsi e parlare con la donna che l’ha messa al mondo, dal momento che la malattia l’ha colpita in età molto giovane e per questo uno dei suoi rimpianti più grandi resta quello di non averle mai parlato.

Se da bambina era poco il tempo che le veniva dedicato, da adolescente inizia a nascere nella Di Pietrantonio uno spirito ribelle e militante. Era una ragazza che voleva vestirsi come voleva, che voleva fare le sue prime esperienze sessuali.

L vita nel suo paese non le è mai stata però mai stretta tanto da desiderare di andare a vivere altrove, mentre la scrittura è stata da sempre l’unica forma di espressione possibile, l’unica sua difesa.

Anche se la vita e le persone che l’hanno circondata in passato hanno sempre considerato questa passione una perdita di tempo, dopo aver intrapreso la professione di odontoiatra, la scrittura è tornata a bussare alla sua porta, in maniera più insistente e forte.

La sua paura più grande, resta quella di sviluppare l’Alzheimer , così come è accaduto a sua madre e veder perdere gradualmente la sua indipendenza e autonomia.

Tra passato e presente la scrittrice racconta e si racconta narrando il mondo attraverso gli occhi di chi non perde la speranza e continua a lottare, credere in un cambiamento.

Foto presa dal Web

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